Storia Che Passione
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Accadde oggi: 10 maggio

Almanacco del 10 maggio, anno 1768: John Wilkes finisce in prigione a causa di un articolo espressamente diretto contro il re Giorgio III. La libertà di stampa era un concetto ancora fortemente in via di sviluppo, ma in quei giorni si impose nella pubblica opinione. Grandi rivolte si accesero a Londra per protestare contro quello che fu un ingiusto incarceramento.

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Nato a Clerkenwell, quartiere londinese non altolocato, il 17 ottobre del 1725, John Wilkes non apparteneva all’aristocrazia. Era solo il secondo di sei figli e suo padre faceva l’agente immobiliare e il distillatore come secondo lavoro. John si dimostrò estremamente dotato di raziocinio e capacità di studio, tanto che i genitori lo iscrissero all’Università di Leida, nei Paesi Bassi.

I genitori, oltre a consentirgli degli studi buoni, gli procurarono anche un ottimo matrimonio. Era Mary Meade la prescelta, erede in solitaria di un’amica materna, vedova. Oltre ad una grande rendita, l’unione portò anche una bella tenuta vicino Buckinghamshire, ah, e anche due figli. Purtroppo però il matrimonio durò solo due anni, poi le loro strade si separarono.

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L’ambizione di Wilkes non fu però per nulla rimodulata, anzi. Proseguì, in parallelo, la carriera politica e quella militare, entrambe con successo. Il tutto andò alla grande, almeno fino al comparire di un nemico molto grosso: il re in persona, Giorgio III.

William Pitt, la cui famiglia diede un seggio politico a Wilkes, era fortemente inviso al re stesso che lo dimise dalla carica di primo ministro. Al contempo Giorgio III creò il proprio partito con lo scopo di scalzare gli altri presenti.

All’epoca il potere del re era enormemente maggiore rispetto ai suoi oppositori interni e quindi era difficile opporvisi. Al contempo, Londra era ricca di giornali, ve ne era ben 53 attivi, che però non avevano accesso alle stanze del potere. Wilkes decise allora di allearsi nuovamente con Pitt e con lord Temple, fondando il settimanale satirico North Briton, termine spregiativo per indicare gli scozzesi. Perché questa scelta? Perché si scagliarono contro il nuovo ministro del re, John Stuart, chiaramente scozzese.

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Gli articoli satirici di Wilkes però arrivarono in un’epoca in cui la satira e la comicità non erano applicabili ovunque e con chiunque, specie col re. Pagò dunque quella sua forma di protesta, molto moderna per quei tempi, con il carcere. Fu esempio e pioniere in questo ambito però e ancora oggi, a distanza di vari secoli, la satira politica svolge un ruolo importante, senza costare, per fortuna, la libertà dei giornalisti (almeno non ovunque).