Fotografia di anonimo, Roma, 28 giugno 1977. Aldo Moro ed Enrico Berlinguer si stringono la mano guardandosi negli occhi. Un gesto carico di significati, aspettative e speranze. Come andrà (tragicamente) a finire la vicenda è cosa nota ai più, oggi cercheremo di parlare però un po’ di quel contesto e, soprattutto, di cosa venne dopo quel momento.

Nel cuore degli anni ’70, pieni di vita e pieni di morte, stava accadendo in Italia qualcosa di estremamente peculiare: i due nemici storici sin dalla nascita della Repubblica, si avvicinavano sempre di più. I protagonisti di questa politica erano i summenzionati leader rispettivamente della Democrazia Cristiana e del Partico Comunista Italiano. Ma era una manovra troppo rischiosa, una manovra che non piaceva a molti, dentro e fuori dal Paese.
Nell’agosto del 1975, dopo le elezioni amministrative che avevano visto il PCI avvicinarsi più pericolosamente che mai ai rivali democristiani, ci fu uno storico incontro. Ad incontrarsi furono il presidente americano Ford, il Segretario di Stato Kissinger, il presidente del consiglio Aldo Moro e il Ministro degli Esteri Mariano Rumor, precisamente a Salice Terme, in provincia di Pavia. Nel frattempo ci furono le prime storiche giunte di larghe intese in piccoli comuni fra comunisti e democristiani.

Quello fu il più alto, istituzionale e serio tentativo di spiegare la peculiare situazione del comunismo italiano ai vertici USA (senza necessità di dipanare i motivi per cui era necessario fare presente la situazione). Il responso? Assolutamente negativo: se i comunisti entrano al governo, l’Italia esce dalla NATO, con tutto ciò che a questo conseguiva. Quella stretta di mano comincia a pesare sempre di più ai vostri occhi, vero?
Arrivando al fatidico marzo ’78, nei governi Andreotti III e IV, i comunisti giunsero più vicino che mai al governo. Nella prima occasione il Partito Comunista scelse l’astensione al momento della fiducia. Nel secondo caso ci fu, per la prima, storica, volta l’appoggio esterno. Ma proprio il 16 marzo, al momento del voto di fiducia, ci fu il tragico rapimento dell’onorevole Aldo Moro.

Dopo quanto accaduto in Cile, nel 1973, quello che accadde in Italia fu un fenomeno peculiare, a dir poco. Due giganti si avvicinarono, i loro rappresentanti si strinsero addirittura la mano. Ma fu effimero, fugace e, col senno di poi, molto rischioso. Non c’era spazio in Italia per il comunismo, se sporgeva la testa troppo in fuori, qualcuno gliela faceva ritrarre.