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Le abitudini degli antichi romani: quante cose non sapevi?

Parlando di Impero Romano ci vengono in mente battaglie su battaglie, vittorie e gloria, ma anche sanguinose sconfitte. Ma voi, vi siete mai chiesti come vivevano quotidianamente gli abitanti di questo sconfinato impero? Con la premessa necessaria che non si vuole cadere in una fallacia di generalizzazione indebita, vediamo insieme le abitudini degli antichi romani.

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Iniziamo dalla notte e dal sonno. Intrisi della nostra cultura saremmo forse portati a pensare che anche i nostri avi romani dormivano nei talami nuziali. In realtà ciò dipendeva dalle possibilità economiche e da famiglia a famiglia. Per quanto riguarda i ceti più abbienti infatti, i coniugi dormivano separatamente in camere separate. Se la pecunia era insufficiente ad avere una casa grande e con molte stanze, allora si dormiva tutti insieme appasionatamente.

E quando suonava la sveglia (naturale)? Ancora una volta non cadiamo in una trappola culturale e non pensiamo subito alla normale colazione. In realtà c’entra ancora una volta la disponibilità economica. I più poveri difatti bevevano solo un po’ d’acqua all’inizio della loro giornata, senza cibarsi.

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Tornando nelle villae dei ceti ricchi, le cose cambiano nuovamente. Questi personaggi di solito avevano una ricca colazione servita comodamente in camera dalla servitù familiare. Proseguendo nella nostra routine immaginaria, pensiamo subito all’igiene personale. Altro grande discrimine fra l’oggi e l’antichità così remota. Al mattino e prima di uscire, i romani non si lavavano accuratamente e non si prendevano particolare cura del proprio corpo.

Per quanto riguardava la barba ci si appellava invece alla figura del tonsor, il precursore dei nostri barbieri. I tagli sui volti erano all’ordine del giorno per gli strumenti dell’epoca e per il fatto che si utilizzava solo dell’acqua come idratante della pelle. Ma passiamo ora ad una pratica un po’ più macabra e che riguarda i diritti del pater familias sui figli.

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A Roma esisteva un diritto particolare, detto ius exponendi che garantiva al padre la possibilità di abbandono di una figlia femmina non primogenita e di un figlio nato con qualche deformità. Ah, l’abbandono avveniva in un luogo pubblico. Ora che ne sapete di più ci auguriamo che seguita solo le abitudini più virtuose dei nostri antichi progenitori.