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I “Corsari di Salé”, porto franco per predoni e malviventi in epoca moderna

Quelli che oggi conosciamo e vediamo replicati in film o raccontati in libri come atti di pirateria, furono una volta, spesso e volentieri, opera dei corsari. Le guerre di corsa erano, a differenza della pirateria, legalizzate da concessioni regie e patenti di corsa, una sorta di autorizzazione ad eseguire razzie e raid. Particolarmente noti furono i “Corsari di Salé“, che ebbero addirittura nella località citata un porto franco e un sicuro approdo.

Tutto comincia con un cristiano rinnegato, di origini olandesi e stabilitosi in territorio ottomano: Jan Janszoon van Haarlem. Stiamo parlando di un corsaro olandese che, una volta catturato dagli ottomani nel 1618, decise di rinnegare la propria religione originaria, convertirsi all’Islam, dedicandosi alla vita da corsaro. E lo fece anche molto bene.

Cambio di religione voleva dire, spesso e volentieri, cambio di nome. Così fu anche per Jan Janszoon, che divenne Murad Reis il Giovane. La storia di Murad rimarrà per sempre impressa nella storia dei pirati barbareschi a seguito di un importante raid del 1631, addirittura nelle Isole britanniche, più precisamente a Baltimora (Irlanda).

Praticamente una traversata, chilometri su chilometri di mare prima di arrivare. Ma una volta giunti sul posto, Reis non perdonò, saccheggiò e devastò il villaggio. Prese con sé un numero non specificato di schiavi, compreso tra 110 e 230. La maggior parte di loro venne venduta e finì a remare sulla galere per il resto della propria vita. I rematori di galere erano a dir poco sfruttati e perivano velocemente a causa del lavoro eccessivo e delle condizioni proibitive.

Le donne invece ebbero sorte diversa, ma non meno infausta. Finirono infatti a far parte degli harem, passando la loro vita in condizioni di sottomissione sessuale. Solo 3 di questi tornarono invece in Irlanda, in seguito del pagamento di un ingente riscatto da parte dei familiari.

Salé divenne quindi una vera e propria Repubblica Corsara, porto franco per corsari e malviventi, territorio aristocratico basato sulla pirateria. Una sorta di regno d’oro per i pirati e per i corsari dell’età moderna. Non proprio un posto dove andare a farsi un giretto tranquillo durante i secoli d’oro della pirateria.