Storia Che Passione
Indios ritratto papa Paolo III

La Sublimis Deus di Paolo III, la bolla papale che rese “umani” gli Indios

Dopo il 12 Ottobre del 1492 molte cose cambiarono nel mondo. La (ri)scoperta dell’America era una notizia sconvolgente, c’era un Nuovo Mondo, come dopo qualche tempo sarebbe stato ribattezzato il continente. Ma un nuovo mondo equivaleva ad una nuova umanità, e le novità spesso spaventano. Si apriva una grande questione, quella inerente agli Indios, ai nuovi fratelli da poco saliti alla ribalta, non per loro volontà.

Grande ruolo nella vicenda, come nella maggior parte degli eventi importanti di quei secoli, ebbe la Chiesa Cattolica. In particolare però, in questo caso, pose un argine necessario e importantissimo alla discriminazione della nuova popolazione. Il fenomeno dello schiavismo iniziò infatti ben presto e i poteri laici avevano molti interessi in questo.

Bisognava dunque de-umanizzare gli Indios per poterli più facilmente considerare pura e semplice merce di scambio. Questo infatti avvenne per diverso tempo, e magari anche a cuor leggero. Bisognava intervenire in qualche modo, e l’unico potere in grado di contrapporsi efficacemente a Spagna e Portogallo (le prime potenze interessate che si erano letteralmente spartiti le zone di influenza con il “Trattato di Tordesillas”) era la Chiesa.

Nel 1537 intervenne dunque papa Paolo III. Emanò una bolla papale nota come Sublimis Deus o Veritas Ipsa in cui affermava che “Indios veros homines esse“. Che suona come “gli Indios sono dei veri uomini“. Qualcosa che a noi oggi sembra lapalissiano, ma che all’epoca di sicuro non lo era.

Bisogna però fare un attimo più luce sulla vicenda e dire, per coerenza nella trattazione, che anche la Chiesa non lo fece per puro amore e spirito di compassione. Una nuova umanità così lontana e così numerosa, considerata arretrata e malleabile voleva dire una sola cosa: nuovi potenziali fedeli.

Fra i primi a partire con le imbarcazioni che avviarono i traffici stabili con le Americhe ci furono infatti monaci e membri del clero. Le conversioni erano all’ordine del giorno e avvenivano in gran numero. La Chiesa ebbe così un duplice successo e, come se ce ne fosse bisogno, confermò ancora il suo grande potere.