Fotografia di anonimo, Guam, territorio non incorporato degli Stati Uniti d’America, agosto 1997. Lo scatto ritrae quel che rimane della cabina di pilotaggio di un aereo schiantato al suolo. Senza neppure commentare la foto, si capisce presto che si trattò di un vero e proprio disastro che costò la vita ad oltre 200 persone. Era il volo Korean Air 801, era un volo che non arrivò mai a destinazione…

Il 6 agosto del 1997 l’aereo HL7468 era in avvicinamento al territorio di Guam. Si tratta di un’isola del Pacifico, la più grande e più a sud delle Marianne dove i 254 occupanti dell’aereo speravano di arrivare. L’aereo della Korean Air però, in fase di avvicinamento al suolo, riscontrò seri problemi a causa delle fitte piogge che si abbattevano sul territorio.
L’aereo, partito dall’Aeroporto Gimpo di Seul con il numero di volo 801, aveva volato tranquillissimamente fino a poco dopo la mezzanotte. Le piccole, normalissime, turbolenze nulla erano in confronto alla pioggia che si abbatteva su Guam. Questa costrinse ad un’improvvisa manovra d’avvicinamento al suolo, per aumentare quanto più la visibilità in fase di atterraggio.

Intorno alle ore 1:40 il controllo del traffico aereo di Guam autorizzò l’atterraggio per il volo 801 alla pista 6L. Allo stesso tempo, la torre di controllo avvisò che il sistema di atterraggio strumentale (ILS) non funzionava. Si trattava di un dispositivo che coadiuva i piloti in fase di atterraggio, utilissimo soprattutto in situazioni come quella in cui si trovava l’aereo della Korean Air.
Bastarono solamente 2 minuti per cambiare totalmente la storia che vi stiamo raccontando e per rendere molto più tragici i toni da utilizzare. Alle ore 1:42, presso la base della US Navy di Nimitz Hill, l’aereo si schiantò rovinosamente al suolo. A circa 5 km di distanza dalla pista d’atterraggio prevista, perdevano la vita ben 228 persone delle 254 presente tra passeggeri ed equipaggio.

Pensate che sia finita così la tragedia? Ebbene, no, questo era solo l’atto primo. Dopo il rovinoso schianto al suolo, uno dei serbatoi si ruppe e scatenò una fuoriuscita di greggio e un conseguenze incendio. Inoltre la pioggia torrenziale e le strade dissestate, in aggiunta al fuoco infernale, non consentirono subito i soccorsi per i pochissimi sopravvissuti (26). Uno di questi, Hyun Seong Hong, disse che “nessuno ebbe nemmeno il tempo di gridare” e che sembrava trattarsi di un film. Probabilmente un film horror…