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Che fine hanno fatto i Gioielli della corona d'Irlanda?

Che fine hanno fatto i Gioielli della corona d’Irlanda?

All’inizio del XX secolo, l’Irlanda fu teatro di un mistero degno di un romanzo di Arthur Conan Doyle o di Agatha Christie. Nel luglio del 1907, dal cuore stesso del potere britannico a Dublino, scomparvero i Gioielli della corona d’Irlanda. Un tesoro dal valore non solo economico, ma soprattutto simbolico, che nessuno più avrebbe ritrovato. A distanza di quasi 120 anni, il caso rimane avvolto nel silenzio e nelle supposizioni, lasciando la sensazione che qualcuno, nelle alte sfere, abbia avuto interesse a non far mai emergere la verità. Ehi, ma sono solo teorie…

Che fine hanno fatto i Gioielli della corona d'Irlanda?

I gioielli non erano una corona in senso stretto, bensì gli ornamenti dell’illustrissimo Ordine di San Patrizio, l’ordine cavalleresco irlandese fondato nel 1783. Collane d’oro, croci smaltate e soprattutto la Stella di San Patrizio, tempestata di diamanti, rubini e smeraldi. Praticamente un insieme sfarzoso, destinato a celebrare l’unione tra l’aristocrazia irlandese e la monarchia britannica.

Per motivi di sicurezza, nel 1903 le autorità trasferirono il tesoro nel Castello di Dublino, simbolo dell’autorità inglese nell’isola, e custodito nella torre di Bedford, in una stanza blindata che si pensava inaccessibile. Eppure, la mattina del 6 luglio 1907, poche ore prima della visita ufficiale del re Edoardo VII, accadde l’impensabile: la camera era vuota. Nessun segno di scasso, nessuna serratura forzata. Tutto faceva pensare che i ladri avessero avuto le chiavi… o che qualcuno dall’interno avesse agevolato l’impresa.

Gioielli della corona d'Irlanda Ordine di San Patrizio

La responsabilità della custodia ricadeva su sir Arthur Vicars, in carica dal 1893 come guardiano dei gioielli. Il suo nome fu il primo a finire nell’occhio del ciclone. Lo si accusò di negligenza; si raccontava che permettesse visite private alla camera blindata e che la sua passione per l’alcol lo rendesse poco affidabile. Fu destituito, ma nessuna prova concreta dimostrò mai il suo coinvolgimento diretto.

Al contrario, alcuni sospetti si concentrarono su Francis Shackleton, fratello del celebre esploratore Ernest Shackleton. Intimo amico di Vicars, noto per le sue frequentazioni negli ambienti dell’alta società e per affari poco limpidi, Francis era stato nella torre poco prima del furto. Anni dopo sarebbe stato condannato per frode, e questo alimentò la convinzione che potesse essere stato il vero autore del colpo.

Gioielli della corona d'Irlanda ritratto

Il furto provocò un clamoroso scandalo politico. C’era chi vedeva la mano dei nazionalisti irlandesi, intenzionati a colpire l’immagine del potere britannico. Altri, invece, sospettavano un insabbiamento orchestrato da Londra. La vicinanza della visita reale e la possibilità di uno scandalo internazionale avrebbero spinto le autorità a bloccare le indagini, sacrificando Vicars e lasciando cadere la vicenda nell’oblio.

Il fatto più enigmatico rimane tuttavia un altro, perché i gioielli sparirono completamente. Non finirono mai in vendita, non riemersero in collezioni private, non lasciarono traccia né sul mercato nero né nelle aste clandestine. Un silenzio assoluto che ha alimentato infinite ipotesi. Qualcuno li fuse immediatamente per cancellarne ogni indizio? O giacciono ancora nascosti, in attesa di riemergere, portando con sé segreti che potrebbero imbarazzare qualcuno anche dopo più di un secolo?

Gioielli della corona d'Irlanda scomparsi nel 1907

Oggi i gioielli della corona irlandese appartengono alla dimensione del mito. Sono diventati non soltanto il simbolo di un furto clamoroso, ma anche l’immagine di un’Irlanda attraversata da tensioni politiche e sociali, dove la linea che separava giustizia, potere e segreto di Stato era sottile e spesso invisibile. Forse non sapremo mai la verità, ma proprio questo fa sì che la loro storia continui ad affascinare storici, scrittori e appassionati di misteri.