Storia Che Passione
Accadde oggi: 14 agosto

Accadde oggi: 14 agosto

Almanacco del 14 agosto, anno 1980: Lech Wałęsa guida lo sciopero dei lavoratori nel cantiere navale “Lenin” di Danzica, è la genesi di Solidarność. L’evento si tramutò ben presto in un trionfo affatto scontato per gli operai polacchi. Affatto scontato perché il 14 agosto 1980 fiorirono i germogli del primo sindacato libero in un Paese del blocco comunista. Fatto straordinario, senza precedenti. Wałęsa, consapevolmente o meno, diede avvio ad una progressiva rivoluzione, un effetto domino che travolse l’intera Europa dell’est, dal Baltico fino a Berlino, qualche anno dopo. Tutto ebbe inizio a causa di sfavorevoli fattori economici e politici, di problematiche legate alla rappresentanza sul posto di lavoro, per colpa di un’oppressione governativa pressoché insopportabile. Tanti piccoli tasselli di un malcontento generale e generalizzato, di cui il licenziamento di un’operaia fu solo che l’ultima, risolutiva, goccia.

Accadde oggi: 14 agosto

All’alba di quell’estate del 1980, la Polonia viveva una tensione crescente, quasi palpabile. L’inflazione galoppava e i negozi si svuotavano, mentre il governo comunista, già in difficoltà economica, decise di aumentare ulteriormente i prezzi dei beni alimentari di base. Quello fu l’ennesimo sopruso percepito da milioni di cittadini che da anni sopportavano penuria e repressione. Ma c’era di più. Quella era una Polonia autoritaria nel voler soffocare a tutti i costi qualsiasi genere di unione sindacale. Esistevano, ma erano clandestine, poiché nel sacro manuale del socialismo i diritti del lavoratore dovevano essere garantiti direttamente da uno Stato equo e giusto. Lo Stato polacco di allora non era proprio equo e giusto.

Il 14 agosto 1980, nel grande cantiere navale Lenin di Danzica, un complesso industriale simbolo dell’orgoglio operaio polacco e della propaganda socialista, i lavoratori decisero che non avrebbero più accettato passivamente i sacrifici imposti dall’alto. La scintilla fu scaturita prima dall’annuncio dei rincari e poi dal licenziamento considerato ingiusto di un’operaia. La polveriera era però carica da oltre un decennio; da quando ci fu la brutale repressione governativa contro gli scioperi del 1970.

14 agosto cantiere navale Lenin Danzica

Chi quelle manifestazioni contribuì ad organizzarle fu Lech Wałęsa, all’epoca sindacalista clandestino, perennemente braccato dai servizi di sicurezza polacchi. Una figura scomoda al governo di Varsavia, e per questo innumerevoli volte tenuto in stato di fermo. Wałęsa lavorò proprio nel cantiere Lenin di Danzica fino al 1976. Il suo ben noto attivismo gli fece perdere il lavoro; sarebbe tornato quattro anni dopo.

Per l’appunto, alla vigilia del ferragosto 1980 Lech Wałęsa comprese di dover agire, di dover prendere in mano la situazione e guidare la protesta. Secondo moltissime testimonianze, fu il primo a scavalcare la recinzione del cantiere per raggiungere i lavoratori riuniti, così da decidere assieme se e come fermare la produzione. Quell’immagine, l’elettricista baffuto che saltava il muro per unirsi ai suoi compagni, si sarebbe impressa nella memoria collettiva e nei telegiornali di mezzo mondo.

Nei primi momenti la direzione del cantiere tentò di convincere gli operai a desistere, promettendo concessioni minime. Ma l’autorevolezza di Wałęsa e dei suoi compagni del Comitato di Sciopero fu determinante per mantenere la compattezza. Si decise che nessuno avrebbe lasciato l’impianto: i lavoratori avrebbero presidiato giorno e notte la struttura.

14 agosto Lech Wałęsa protesta

Il 16 agosto la direzione accettò in parte le rivendicazioni economiche e propose di chiudere lo sciopero. A quel punto, molti operai furono tentati di riprendere il lavoro. Wałęsa fece un gesto coraggioso: prese la parola davanti a migliaia di persone e sostenne che interrompere la lotta sarebbe stato un tradimento degli altri stabilimenti che intanto avevano proclamato la solidarietà. Questo momento segnò la nascita di una nuova strategia, quella dello sciopero di solidarietà interaziendale.

Il Comitato di Sciopero si trasformò rapidamente in un centro di coordinamento, che presto raccolse le adesioni di oltre 20 grandi imprese del porto di Danzica. La loro sede era un edificio all’interno del cantiere, dove si lavorava senza sosta a dattilografare volantini, redigere elenchi di richieste e organizzare la logistica.

In quei giorni, la popolazione di Danzica si mobilitò. I familiari portavano cibo agli scioperanti, mentre i parroci della città si avvicendarono per offrire sostegno morale e confessare gli operai che lo desideravano. La chiesa cattolica, per quanto osservata dal regime con sospetto, divenne un punto di riferimento morale e pratico. Il governo comunista comprese che non si trattava più di un’azione isolata: la protesta si stava trasformando in un movimento di massa. Alla fine del mese, arrivò nella grande città portuale affacciata sul Baltico la delegazione guidata da Mieczysław Jagielski, vicepresidente del Consiglio dei Ministri. Jagielski aveva un solo obiettivo: negoziare. Negoziare affinché la Polonia tutta non precipitasse nel baratro economico, facendo venire voglia a Mosca di mandare qualche carro armato lungo le strade di Varsavia…

14 agosto Accordo di Danzica

Wałęsa, pur non avendo i mezzi e gli strumenti tipici del politico navigato, si mantenne integro. Rifiutò qualunque compromesso di comodo. Ed ecco che arrivò il 31 agosto 1980, data in cui si raggiunse il celebre Accordo di Danzica. Le telecamere ripresero Wałęsa mentre firmava il documento con una penna insolitamente grande – un dettaglio divenuto iconico – e stringeva la mano ai rappresentanti governativi. La Polonia divenne così il primo Paese dell’Europa comunista a riconoscere un sindacato indipendente: Solidarność.

14 agosto Lech Wałęsa Solidarność

A diventarne presidente esecutivo fu proprio Lech Wałęsa. Solidarność crebbe repentinamente, arrivando a contare oltre 10 milioni di membri in pochissimi mesi, più di un quarto della popolazione polacca. Una pagina indelebile di storia contemporanea era stata scritta, così, grazie ad un sindacalista di mezza età che il 14 agosto 1980 scavalcò una recinzione in segno di aperta protesta verso un regime vetusto, incancrenito nella sua ideologia, inflessibile nel rigore del socialismo.