Straordinaria scoperta archeologica in Germania: nel distretto di Bad Cannstatt, a Stoccarda, durante alcuni scavi gli archeologi hanno trovato un cimitero romano per cavalli risalente al II secolo d.C. Nel cimitero erano presenti più di 100 scheletri di cavalli. Si tratta di un ritrovamento assai importante perché fornisce ulteriori indicazioni in merito alla presenza militare romana nella Germania sud-occidentale.
Cosa ci racconta il cimitero romano di cavalli?

Secondo gli esperti i cavalli facevano parte di un’unità di cavalleria romana di stanza in zona. Probabilmente appartenevano a un’Ala, unità di cavalleria romana composta da circa 500 cavalieri. Queste truppe, di stanza a Hallschlag, per essere operative avevano bisogno di una popolazione equina di almeno 700 animali.
Quando un cavallo moriva, vuoi per l’età, vuoi per malattia, vuoi per ferite, ecco che era sepolto in una zona preposta a tale scopo. Questa zona si trovava a una certa distanza sia dal forte che dalla cittadina vicina. Visto l’alto numero di cavalli, ad un certo punto si rese necessario creare un vero e proprio cimitero equino.
Questa singolare scoperta è avvenuta a seguito di alcuni scavi esplorativi fatti in previsione della realizzazione di un nuovo progetto di sviluppo residenziale. E fra le diverse scoperte fatte dalle indagini archeologiche, questo cimitero è di sicuro la più importante.
A dire il vero non è la prima volta che in zona si trovano scheletri di cavallo. Negli anni Venti avvennero dei ritrovamenti similari durante la costruzione di alcuni condomini vicini a Nastplatz. Quindi sin da allora si sospettava che tale area venisse usata dai romani come cimitero per animali. Solo che adesso è arrivata la conferma.

I cavalli erano solitamente sepolti in fosse individuali poco profonde, poste a circa 400 metri di distanza dal forte e a 200 metri dalla cittadina. La maggior parte degli equini era sdraiata su un fianco, con gli arti distesi o piegati. Le fosse solitamente non si sovrappongono, segno che l’area era stata progettata con metodo. I cavalli non sembrano essere morti tutti insieme, come ci si aspetterebbe in caso di battaglia o epidemia. Invece pare che siano stati sepolti nel corso del tempo.
Il che indica che erano animali morti naturalmente per vecchiaia o soppressi perché malati. Non si sa ancora quanto fosse grande questo cimitero. Si ipotizza però un’area di circa 70 x 80 metri. Molto probabilmente la parte di cimitero scoperta finora è solamente un piccolo pezzo di una necropoli molto più vasta.
Fra le tombe, una in particolare si è distinta dalle altre. Al suo interno, infatti, era presente un corredo funerario composto anche da due brocche di ceramica e una piccola lampada a olio. Solitamente questo tipo di oggetti erano riservati alle sepolture umane, ciò indica che chi seppellì questo cavallo aveva un profondo legame con esso.

Curiosamente, poi, poco distante gli archeologi hanno trovato uno scheletro umano appartenente a un maschio adulto. Questi era riverso a faccia sotto e privo di qualsiasi corredo funerario. I suoi resti erano lontani dai consueti cimiteri romani, ben nascosti fra le tombe dei cavalli. Per i ricercatori poteva essere un emarginato, qualcuno escluso dai normali riti funerari romani.