Non scadremo in citazioni sentite e risentite, però una piccola osservazione vogliamo farla: quando in Russia fa freddo, fa veramente freddo. Napoleone Bonaparte l’ha imparato a sue spese, perdendo circa 2/3 del suo esercito nella disastrosa Campagna del 1812. Obiettivo: sottomettere la Russia per dare finalmente corpo a quel progetto chiamato “Blocco continentale”.
![napoleone bonaparte problema freddo](https://www.storiachepassione.it/wp-content/uploads/2023/04/napoleone-bonaparte-la-russia-e-quel-grande-problema-chiamato-freddo.jpg)
Mentre proseguiva la guerra ad ovest contro la Spagna e la Gran Bretagna, Napoleone pensò bene di invadere la Russia, potenziale e taciturna alleata di Londra, col fine di isolare proprio quest’ultima. Da tutta Europa giungono truppe per infoltire le fila della Grande Armée (si stimano 600.000 unità ai primordi della campagna), i mezzi ci sono, le speranze anche. Tutto rose e fiori insomma.
![soldati a cavallo attraversano fiume](https://www.storiachepassione.it/wp-content/uploads/2023/04/napoleone-bonaparte-la-russia-e-quel-grande-problema-chiamato-freddo-3.jpg)
Nel giugno del 1812 si aprono le danze, con l’armata napoleonica che parte della Polonia entrando in territorio zarista. I russi decidono di non affrontare in campo aperto l’imperatore francese, consci dei pericoli. Essi adottano la tattica della “terra bruciata”, creando più di qualche problema alla Grande Armata.
![gruppo soldati trattative](https://www.storiachepassione.it/wp-content/uploads/2023/04/napoleone-bonaparte-la-russia-e-quel-grande-problema-chiamato-freddo-1.jpg)
Nonostante tutto, questa avanza e arriva a scontrarsi nei pressi di Borodino con l’esercito zarista, sconfiggendolo (classica vittoria di Pirro) e aprendosi la strada verso Mosca. Giunti nella capitale, Napoleone sente puzza di fumo, forse perché la città è letteralmente divorata dalle fiamme. Lo Zar Alessandro I non cede alle richieste di resa, passano i giorni, le settimane, un mese.
Le truppe francesi sono stremate, la fame si fa sentire, gli sforzi per giungere a Mosca sono stati abnormi. Napoleone è costretto alla ritirata ed è qui che entra in gioco il freddo. Sì, perché ci siamo dimenticati di dirlo: siamo ad ottobre e in Russia si gela. Allora l’esercito zarista passa al contrattacco ed insegue quello avversario, sbaragliandolo a Maloyaroslavets (prendetevi 5 minuti per leggere il nome se volete). La ritirata è disastrosa.
![esercito fuga fiamme](https://www.storiachepassione.it/wp-content/uploads/2023/04/napoleone-bonaparte-la-russia-e-quel-grande-problema-chiamato-freddo-2.jpg)
Sarebbe da sciocchi indicare il freddo come unica causa della disfatta, ma di certo ha influito, eccome. Napoleone riesce a tornare in Francia, 400.000, dei 600.000 soldati partiti, no. Il resto è storia.