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Medioevo e donne guerriere: le “cavaliere delle Crociate”

Nel variegato e quantomai differenziato panorama medievale, una finestra si apre necessariamente sulla questione femminile. Un argomento di particolare rilevanza e di grande interesse riguarda le donne guerriere. Un focus nello specifico meritano le cavaliere che parteciparono alle Crociate. Eh già, al contrario di quanto si pensi nell’immaginario collettivo, la parte femminile ebbe un ruolo all’interno di questo fenomeno storico.

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Partiamo proprio dalle Crociate. Cosa erano e quando si svolsero? Si tratta di otto spedizioni cristiane (almeno le più note, in quanto il fenomeno crociato è di difficile inquadramento) intrise di ideologia religiosa non poco discriminatoria. L’obbiettivo finale era la riconquista della Terra Santa, finita in mano ai musulmani dopo la loro spettacolare e velocissima espansione. Per quanto riguarda la durata cronologica dell’evento in questione, le date canoniche sono 1099 e 1291.

L’ultima data ricorda la caduta di San Giovanni d’Acri, ultima roccaforte cristiana, l’altra invece è la data della prima crociata. Tornando all’argomento principale, sappiamo da fonti iconografiche e fonti scritte, che le donne vi parteciparono attivamente (cosa dire invece degli infanti pellegrini? Esiste un articolo a riguardo). Molta iconografia medievale rappresenta infatti delle donne combattenti, dal V al XV secolo d.C.

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Molte di queste partecipavano addirittura ai tornei medievali, andando a battersi contro gli uomini. Un costume che appare dunque abbastanza diffuso, ma non tollerato da tutti. In particolare, ad osteggiare tale comportamento, era un uomo potente. Si tratta di papa Clemente III, il quale nel 1189 emanò addirittura una bolla in proposito.

Questo decreto papale, in breve, sentenziava perentoriamente che le donne non potessero vestire abiti maschili e partecipare ai combattimenti. Un decreto fortemente restrittivo, ma che finì per avere poca o nulla considerazione. Numerose fonti, oltre la data succitata, ci testimoniano infatti la presenza femminile in altre spedizioni religiose o comunque in contesti di combattimento.

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Esattamente 50 anni prima, in aggiunta, Raimondo Berengario IV, conte di Barcellona, fondò l’Ordine dell’Ascia, ovvero un ordine cavalleresco aperto alle sole donne. Qui si riunirono quelle combattenti che valorosamente difesero dai mori la città di Tortosa.