Lo Zio Sam si sa, è la patria delle libertà sfrenate. Lo era ancora di più cento anni fa, quando due bambini di 10 e 6 anni fecero qualcosa di più unico che raro. Il New York Times l’ha definita “Una storia completamente incredibile ed indimenticabile“. Parliamo di Louis e Temple Abernathy che, nel lontano 1910, attraversarono per 2.300 km circa l’America a cavallo, recandosi dalla loro casa in Oklahoma fino a New York per vedere il presidente Theodore Roosevelt. Ma la mela non cade mai lontano dall’albero, partiamo quindi dall’introduzione del loro padre, Jack Abernathy.
![](https://www.storiachepassione.it/wp-content/uploads/2024/02/louis-e-temple-10-e-6-anni-2300-km-a-cavallo-e-unavventura-indimenticabile.jpg)
Jack ebbe una vita abbastanza difficile, che condusse con coraggio e senza la povera moglie, morta nel 1907. Accudì e crebbe in autonomia i 6 figli, ma lui era rude, vincolato alla terra come da catene inscindibili. I suoi figli avevano un esempio di forza bruta e praticità, il loro padre era soprannominato infatti “Catch-Em-Alive Jack“, letteralmente “Jack acchiappali vivi“. Il perché è molto buffo e difficile da credere: il nostro amico cacciava a mani nude i lupi e riusciva a catturarli.
Se i genitori sono lo specchio dei figli, Louis e Temple non ci pensarono due volte a fare quello che fecero. Va sottolineato che il presidente Roosevelt era amico di Jack e lo aveva nominato maresciallo del distretto occidentale dell’Oklahoma. Il più giovane degli USA. Anche Theodore era amante della caccia e della vita a stretto contatto con la natura, capiva fino in fondo in suo amico e lo aveva premiato così.
![Louis e Temple immagine articolo di giornale](https://www.storiachepassione.it/wp-content/uploads/2024/02/louis-e-temple-10-e-6-anni-2300-km-a-cavallo-e-unavventura-indimenticabile.-2.jpg)
Ritorniamo ora ai nostri protagonisti, fanciulli in tenera età al momento dell’impresa. Perché volevano andare a New York? Non certo perché erano attratti dalla vita cittadina, nudi e crudi come erano. C’entra sempre Teddy Roosevelt, che in quei giorni doveva tenere una è parata nelle strade della Grande Mela. I due piccoli trovarono tutto l’appoggio e nessun ostacolo nel padre, e figuriamoci! Gli aprì anche un conto corrente in caso di necessità durante la traversata.
Durante il viaggio andarono incontro a diverse peripezie: la morte di uno dei cavalli, l’acqua alta di un fiume che rischiò di uccidere Temple (ricordiamo che aveva solo 6 anni), una bufera di neve e mille altre storie da raccontare. Comunque il viaggio passò e sulla strada divennero delle vere e proprie celebrità, ospitate a dormire e cenare spesso in case di privati cittadini durante le varie tappe. Anche una banda di fuorilegge scrisse a Jack per tranquillizzarlo sul fatto che stavano assistendo i due bambini nella loro traversata.
![Louis e Temple foto su motocicletta](https://www.storiachepassione.it/wp-content/uploads/2024/02/louis-e-temple-10-e-6-anni-2300-km-a-cavallo-e-unavventura-indimenticabile.-1.jpg)
La storia ha chiaramente un lieto fine. I due arrivarono in tempo per la parata e Theodore Roosevelt li riconobbe e li salutò con queste parole “Avete fatto un lungo viaggio per venire a trovarmi. Saluti” (Non si sprecò). Li fece poi sfilare dietro di lui e i due si godettero a pieno tutta la loro fama. Al ritorno però presero una più comoda automobile ed i cavalli tornarono altrettanto comodamente in treno. Un po’ di meritato riposo per gli Abernathy Boys