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l'Iliade abbraccia Pompei affreschi mozzafiato tornano alla luce

L’Iliade abbraccia Pompei, affreschi mozzafiato tornano alla luce

E quando pensate che oramai non ci sia più nulla da scoprire, da omaggiare, da annunciare al mondo intero, Pompei torna in grande stile per smentirvi. Grande stile, appunto, due parole che si allacciano alla perfezione con l’opera omerica, o meglio, con parte di essa. Nelle scorse giornate il Parco archeologico di Pompei e il Ministero della Cultura hanno comunicato, con grande entusiasmo e felicità, una fantastica scoperta. Sono riemersi, a distanza di quasi due millenni, degli affreschi mozzafiato. Essi raffigurano Elena e Paride, due dei nomi più rilevanti dell’intera Iliade. Analizziamo nel dettaglio il ritrovamento.

l'Iliade abbraccia Pompei affreschi mozzafiato tornano alla luce

All’interno di un salone per banchetti (15×6 metri), gli esperti hanno avuto il privilegio di posare il loro sguardo su una coppia di affreschi eccezionalmente conservatisi. Uno di questi, come anticipato poco prima, vede Elena e Paride posti uno di fronte all’altro. Sono riportati anche i nomi in greco dei personaggi mitologici, la cui relazione – come ben ricordiamo – divenne la causa scatenante della guerra di Troia.

Il secondo affresco invece raffigura Cassandra, anche lei personaggio dell’Iliade. Fu quest’ultima, figlia di Priamo e sorella minore di Ettore, nonché sacerdotessa del tempio di Apollo, a predire l’inganno del cavallo, donato dagli Achei come segno di distensione e riappacificazione. Nessuno però le credette e il resto della storia è cosa nota.

Iliade Cassandra con Apollo

Gli affreschi sono di una bellezza scintillante e risaltano, per le loro tonalità accese, sullo sfondo scuro delle pareti interne al salone. E qui si inserisce una puntualizzazione fatta dal direttore del Parco archeologico di Pompei, il dottor Gabriel Zuchtriegel. Egli afferma come le pareti fossero volutamente dipinte di nero “per evitare che si vedesse il fumo delle lucerne sui muri. Qui ci si riuniva per banchettare dopo il tramonto, la luce tremolante delle lucerne faceva sì che le immagini sembrassero muoversi”.

L’Iliade perciò abbraccia Pompei, risaltandone un fascino già di per sé inarrivabile. Il salone non è visitabile e non potrà esserlo fin quando gli scavi nell’area circostante non saranno conclusi.

Iliade

E quando tutti pensano che oramai non ci sia più nulla da dire su questa eccelsa città romana, simbolo dell’eruzione vesuviana del 79 d.C., lei si erge in tutto il suo splendore.