Sgombriamo subito il campo da dubbi: no, non si tratta di un Estraneo. Anche perché siamo in Baviera e non oltre la Barriera. Anche se in effetti le assonanze con Game of Thrones sono molte. Comunque sia, al momento gli archeologi si stanno interrogando su chi fosse quel “Principe di Ghiaccio” dagli occhi blu sepolto in Baviera più di 1.300 anni fa.
Il mistero del Principe di Ghiaccio

Il Principe di Ghiaccio in questione era un bambino. Lo seppellirono più di 1.300 anni fa insieme a beni di valore, fra cui una piccola spada, abiti di seta e una croce d’oro. Il che vuol dire che arrivava da una ricca famiglia locale. Inoltre si sa che morì per una qualche infezione cronica a carico dell’orecchio medio a circa 18 mesi.
La sepoltura si trovava a sud del Limes germanico superiore, quello che un tempo era il confine romano. Tuttavia l’Impero Romano d’Occidente capitolò in quest’area quando le tribù germaniche invasero la zona all’inizio del V secolo, quindi secoli prima rispetto alla morte del bimbo, avvenuta nel VII secolo.
Le analisi dimostrano che il bambino morì all’età di un anno e mezzo. La datazione al radiocarbonio, invece, indica che la sua morte avvenne fra il 670 e il 680 d.C. L’analisi degli isotopi di stronzio presenti sullo smalto dei denti ha confermato che il bimbo era nato nella zona e che si era nutrito soprattutto di latte materno.

L’analisi del DNA, poi, ha svelato l’aspetto: aveva gli occhi azzurri e i capelli chiari. Il bimbo fu sepolto con abiti di cuoio e una piccola spada appesa a una cintura riccamente decorata. Gli arredi e i resti di un vestito di seta indicano che il ragazzo provenisse da una famiglia importante della zona.
La camera funeraria in pietra del bambino si trovava fra i resti di una villa di epoca romana vicino a Mattsies. Trovata durante alcuni scavi fatti per costruire nuovi edifici, secondo gli archeologi la villa sembrava essere stata riutilizzata come luogo di sepoltura per il bambino. La morte del bambino pare abbia sconvolto la sua famiglia a livello regionale visto che si diedero parecchio da fare per dargli una sepoltura degna del suo rango.
Il soffitto in pietra e le pareti della camera erano sigillate ermeticamente in modo da impedire l’ingresso di sedimenti. Il che vuol dire che la sepoltura era in “eccellenti condizioni”. Gli archeologi hanno deciso di congelare velocemente il contenuto di tutta la camera funeraria usando l’azoto liquido. In questo modo hanno potuto scavare l’intero blocco in 14 ore. Perché usare l’azoto liquido? Per un motivo preciso: la sua temperatura di -196°C impedisce all’acqua di congelarsi creando cristalli di ghiaccio grandi e distruttivi.
Il corpo era adagiato su una coperta di pelliccia e uno degli indumenti del bambino era rappresentato da una camicia a maniche lunghe di lino, bordata di strisce di seta. Dettaglio importante quest’ultimo perché all’epoca la seta era disponibile solamente nell’Impero Bizantino ed era considerato uno status symbol raro.

Inoltre seppellirono il bambino con braccialetti d’argento alle braccia e speroni d’argento attaccati alle scarpe. Nella camera funeraria era presente anche un drappo decorato con una croce formata da sottili strisce d’oro, forse traccia del primo passaggio dei cristiani (la Baviera divenne del tutto cristiana solamente dopo la conquista da parte di Carlo Magno nell’VIII secolo).
Nel corredo funerario erano presenti anche un bacile di bronzo, un pettine, una ciotola di legno e una coppa con guarnizioni d’argento. Il tutto era collocato su una stuoia intrecciata ai piedi del corpo.
E per finire erano presenti anche resti di nocciole, di mele e una pera e quelli che un tempo si pensavano essere i resti delle ossa di un cane, mentre adesso sappiamo essere i resti di un maialino, forse un’offerta votiva alimentare.