Storia Che Passione
Foto del giorno: spaghetti ovunque

Foto del giorno: spaghetti ovunque

Fotografia della Collezione Hulton-Deutsch, Gragnano (Napoli), Italia, 1925 circa. Un uomo lascia asciugare degli spaghetti su delle aste di legno. Si tratta del processo di essicazione della pasta, fondamentale passaggio per la produzione tradizionale. L’essiccazione lenta e naturale garantiva una lunga conservabilità della pasta ed era comune fino a quando le moderne tecnologie industriali non imposero camere di essiccazione controllate. Nell’Italia degli anni ’20 queste tecnologie non esistevano e i prodotti nascevano dalla sola manualità umana.

Foto del giorno: spaghetti ovunque

La produzione di pasta a Napoli, e in particolar modo nel comune di Gragnano, sulle pendici del Vesuvio, è roba seria. Il microclima particolare (vento marino e aria secca) all’epoca rendeva ideale l’essiccazione naturale della pasta all’aperto. Già nell’Ottocento, Gragnano era considerata la “capitale europea della pasta”. Questa come altre fotografie ci suggeriscono chiaramente il motivo dietro tale epiteto.

Era tutta una questione di tecnica e tradizione artigianale. Questo metodo manuale e all’aperto era ancora largamente usato negli anni ’20, prima dell’espansione su larga scala dell’industria alimentare meccanizzata. Le paste venivano spesso lavorate in piccoli opifici familiari, poi esposte al sole e al vento, su telai di legno come quelli che si vedono nella foto.

spaghetti essiccazione

Non meno importante era (e qui mi sento di utilizzare anche il presente) il risvolto sociale dietro la produzione, il consumo e l’esportazione della pasta. Allora si trattava di un’attività quotidiana e condivisa, che coinvolgeva interi quartieri o paesi. Poteva essere Gragnano, ma anche la Costiera Amalfitana o il Salento, con le sue storiche masserie.

Insomma, l’immagine di cui sopra, scattata in un momento storico delicatissimo per il nostro Paese e per il mondo intero, è latrice di una piccola-grande storia: quella di un popolo, di una cultura, di una tradizione, di un marchio che ci identifica e che ci distingue in ogni angolo del globo terracqueo. La pasta siamo noi, che ci piaccia (certo che ci piace!) o meno.

spaghetti operaio Napoli

L’azione dell’operaio che distende gli spaghetti sulle aste di legno per l’essicazione non è solo ed esclusivamente una scena di vita quotidiana, magari di un’epoca per la quale poter e dover provare nostalgia. Per favore, non fermiamoci a questa disamina superficiale del materiale fotografico storico. Vediamola invece in modo diverso: lo scatto della metà degli anni ’20 è soprattutto il riflesso di un sistema produttivo artigianale, che ha influenzato profondamente l’identità alimentare dell’Italia. Un qualcosa che in luoghi come Gragnano ancora oggi viene celebrato e riproposto.