Campagna in Giudea (66 d.C. – 73 d.C.); l’obiettivo è sedare le rivolte ebraiche, le quali si fanno sempre più insistenti. A capo della spedizione c’è Tito Flavio Vespasiano, il futuro (e sfortunatissimo, n.d.r.) imperatore Tito. Dopo la conquista e i massacri di Gerusalemme, resta un’ultima roccaforte, pressoché inespugnabile: Masada. Per qualche secondo immaginate di essere un legionario romano, pronto al sacrificio per la gloria dell’Urbe, e fingete di dover assediare una fortezza imprendibile; quanto pensate possa valere il vostro sacrificio in termini prettamente salariali?
![ecco quanto valeva il sacrificio di un legionario per Roma](https://www.storiachepassione.it/wp-content/uploads/2023/06/ecco-quanto-valeva-il-sacrificio-di-un-legionario-per-la-gloria-di-roma.jpg)
La domanda se la sono posta in molti tra gli studiosi nel corso degli anni. Un ritrovamento, in uno degli accampamenti romani sopravvissuti fuori Masada, ha permesso di dare una risposta a tale quesito. Ma prima preferiamo raccontarvi cosa significò l’assedio di Masada per i soldati romani; alle questioni economiche torneremo tra poco.
Giocando con l’immaginazione, fate finta di chiamarvi Gaio Messio, legionario della legio X Fretensis (ha senso, fidatevi) e di ritrovarvi, nel 73 d.C. di fronte quell’ammasso roccioso al di sopra del quale c’è una fortezza, LA fortezza di Masada. All’interno di essa vi sono arroccate 1.000 persone, sono i cosiddetti sicarii fuggiti da Gerusalemme 3 anni prima e pronti a tutto pur di non cadere in mano romana. L’unico modo che avete per raggiungere l’altopiano sull’ammasso roccioso, è percorrere un sentiero per nulla invitante lungo 5 km.
![legionario conquista di Gerusalemme](https://www.storiachepassione.it/wp-content/uploads/2023/06/ecco-quanto-valeva-il-sacrificio-di-un-legionario-per-la-gloria-di-roma-1.jpg)
Il sentiero non solo è scoperto, ma rappresenta una vera e propria “strada della morte” per chiunque decida di percorrerla, perché dalla cima si può bersagliare fatalmente coloro che si avventurano nell’impresa. I romani, che hanno sempre dimostrato di avere un ingegno sopraffine, colmano 130 metri di dislivello con un terrapieno, il quale funge da rampa. L’idea diventa realtà e finalmente voi, Gaio Messio, sotto ordine dei superiori, partecipate a quello che dovrebbe essere un violento assedio. Dovrebbe.
Sono trascorsi mesi per la costruzione di quel miracoloso terrapieno. L’avanzata dei legionari non è ostacolata in alcun modo. Le difese superiori della fortezza sono sguarnite. La sorpresa dei comandanti, come si può intuire, è tanta. Se dovessimo basarci su quello che ci dice Giuseppe Flavio, allora i 960 a difesa del fortino, tra cui donne e bambini, avrebbero dato vita ad un suicidio di massa. In realtà non sappiamo come sia andata a finire davvero. Fatto sta che i romani entrano a Masada senza incontrare quasi nessuna resistenza.
![legionario accampamento esterno Masada](https://www.storiachepassione.it/wp-content/uploads/2023/06/ecco-quanto-valeva-il-sacrificio-di-un-legionario-per-la-gloria-di-roma-2.jpg)
Mesi di sudore, stanchezza, rifornimenti scarseggianti e un caldo talvolta insopportabile vengono ripagati con 50 denarii. Ecco quanto riceve Gaio Messio da Roma per il suo servizio. Sapete qual è la beffa, riscontrabile nel documento scoperto nell’accampamento romano? Il legionario, aveva speso 50 denarii per il proprio mantenimento, tra vestiario e alimenti. 50 dati via, 50 tornati, ma ehi, per la gloria di Roma questo ed altro. Vero Gaio Messio?