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Accadde oggi: 10 agosto

Accadde oggi: 10 agosto

Almanacco del 10 agosto, anno 612 a.C.: la coalizione medo-babilonese espugna la capitale imperiale assira Ninive. Per l’antichità fu un evento davvero epocale, poiché comportò la totale distruzione della meravigliosa città situata sulla riva sinistra del Tigri, e parallelamente implicò: da una parte l’assurgere dell’impero cosiddetto neo-babilonese; dall’altra l’inarrestabile declino dell’impero assiro, il quale elevò a capitale sostitutiva Harran.

Accadde oggi: 10 agosto

La caduta di Ninive del 10 agosto 612 a.C. rappresentò al contempo la tomba di un impero e la culla di un altro. Ma come si arrivò a tanto? Quale fu il contesto storico entro il quale si mossero questi grandi sconvolgimenti dell’antichità? Ebbene, l’Impero neo-assiro, emerso nel X secolo a.C. come erede del precedente Impero medio-assiro, raggiunse il suo massimo splendore tra l’VIII e il VII secolo a.C. L’ultimo dei grandi monarchi ha un nome che risveglierà in voi qualche reminiscenza scolastica: Assurbanipal.

Egli regnò dal 669 al 631 a.C. ed è storicamente ricordato come l’ultimo grande sovrano assiro, ma non l’ultimo in ordine di tempo. Durante il regno di Assurbanipal, l’impero controllava un territorio vastissimo, comprendente la Mesopotamia, la Siria, la Palestina, parte dell’Arabia, l’Anatolia orientale e l’Egitto. Tuttavia, la vastità territoriale e il ricorso sistematico alla violenza per mantenere il controllo, crearono un sistema instabile e profondamente odiato da molti dei popoli sottomessi.

Alla morte del re, come anticipato nel 631 a.C., il potere centrale cominciò a disgregarsi rapidamente. Le cronache storiche diventano frammentarie, segno di un collasso della burocrazia imperiale. Si presuppone come ebbero inizio delle lotte dinastiche e altrettante guerre civili tra diversi pretendenti al trono. L’Assiria, pur mantenendo ancora una certa capacità militare, perse il controllo effettivo su molte province.

10 agosto estensione Impero neo-assiro

Approfittando della crisi assira, nuove potenze emersero. In particolare, Nabopolassar, un condottiero di origine caldea, riuscì a farsi riconoscere re di Babilonia nel 626 a.C. Si pose fin da subito l’obiettivo di liberare definitivamente la Mesopotamia meridionale dal dominio assiro. A partire dal 616 a.C., le cronache babilonesi (in particolare la cosiddetta Cronaca della caduta di Ninive, rinvenuta su una tavoletta cuneiforme oggi conservata al British Museum) documentano una lunga serie di campagne militari condotte da Nabopolassar contro gli Assiri, con alterne fortune.

Nel 614 a.C., entrano in scena i Medi, popolazione indoiranica stanziata sull’altopiano iranico, guidati dal re Ciassare. Dopo una prima sconfitta, Ciassare riorganizzò le sue forze e riuscì a conquistare Assur, antica capitale religiosa dell’impero, compiendo un saccheggio devastante. Sebbene i Babilonesi non avessero partecipato direttamente a questa fase, fu chiaro che le due potenze condividevano un obiettivo comune: distruggere il cuore dell’impero assiro.

Fu così che nel 612 a.C. si costituì una vera e propria coalizione antiassira, composta da Babilonesi, Medi, Sciti e probabilmente anche Cimmeri. Questo esercito multietnico marciò verso Ninive, la monumentale capitale voluta da Sennacherib, oggi identificata con il sito di Kuyunjik, nei pressi della moderna Mosul.

10 agosto maschera sopravvissuta all'assedio

Secondo le fonti a noi pervenute, l’assedio di Ninive durò tre lunghi mesi e si svolse nell’arco dell’estate del 612 a.C. Attraverso un calcolo molto approssimativo, si è stabilito che la caduta della città avvenne il 10 agosto di quell’anno. Tanti storici preferiscono circoscrivere l’episodio al solo mese di agosto, senza indicare una data esatta (cosa che, se permettete, condivido, ma che non mi avrebbe dato l’opportunità di parlarvi di quanto accaduto secondo i dettami della rubrica, n.d.r.).

La città era protetta da poderose mura e da un sistema difensivo sofisticato, ma l’impero era allo stremo. Il re assiro Sin-shar-ishkun cercò di guidare la difesa personalmente, ma secondo le cronache morì durante l’assedio, probabilmente combattendo o forse suicidandosi per non cadere vivo nelle mani del nemico.

Secondo l’onnipresente Diodoro Siculo (che attinse in parte a Ctesia di Cnido), un’inondazione del fiume Tigri avrebbe contribuito al crollo di una parte delle mura, permettendo agli invasori di entrare nella città. Questo particolare è stato a lungo considerato leggendario, ma alcuni studiosi moderni hanno ipotizzato che eventi climatici o idraulici eccezionali possano aver effettivamente indebolito le difese della città. Una volta entrati, gli alleati si abbandonarono a un saccheggio sistematico: templi, palazzi e biblioteche furono dati alle fiamme. Tuttavia, il fuoco contribuì paradossalmente alla conservazione di molte tavolette in argilla cotta, tra cui quelle contenenti l’Epopea di Gilgamesh.

10 agosto tavoletta cuneiforme

Con l’ascesa dell’Impero neobabilonese, Babilonia tornò ad essere per la prima volta dopo mille anni il cuore pulsante della Mesopotamia. I Babilonesi, pur consapevoli dell’eredità assira, si posero come nuova dinastia imperiale. Essi raccolsero la continuità del potere, ma si affermarono anche come restauratori di una civiltà più antica e meno odiata.