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Arsinoe IV, le conseguenze dell'essere la sorella di Cleopatra

Arsinoe IV, le conseguenze dell’essere la sorella di Cleopatra

Qui come altrove si è sempre avuto un occhio di riguardo per Cleopatra, ultima regina d’Egitto della dinastia tolemaica. L’ascesa al potere, gli intrecci amorosi, il drammatico declino: cose che hanno reso la figura dell’ultima sovrana ellenistica un personaggio storico immortale, senza tempo. Possediamo dettagli sulla sua bellezza, sulla sua intelligenza politica e il suo carisma. Sappiamo che rubò il cuore a Giulio Cesare e Marco Antonio, fatto di per sé eccezionale, se non fosse che grazie a questi “buoni rapporti” (chiamiamoli così) strinse alleanze molto vantaggiose per il regno tolemaico d’Egitto. Tuttavia c’è un aspetto della storia di Cleopatra che spesso si trascina in sordina: aveva una sorella con cui lottò aspramente per il trono. Una sorella che avrebbe regnato – anche se brevemente – col nome di Arsinoe IV.

Arsinoe IV, le conseguenze dell'essere la sorella di Cleopatra

Arsinoe e Cleopatra erano entrambe figlie del faraone Tolomeo XII Aulète; oltre a loro c’erano anche due maschi, che con un certo spirito fantasioso vennero chiamati Tolomeo. I fratelli crebbero in un ambiente di corte particolarmente teso. La prima cosa che insegnarono ai giovani membri della famiglia reale fu che anche il più stretto parente poteva, in potenza, rappresentare una minaccia fatale. A cosa poteva condurre un’adolescenza all’insegna della più ostinata rivalità e diffidenza se non ad una guerra fratricida?

Morto Tolomeo XII nel 51 a.C., lo scettro passò a Cleopatra e al di lei fratello Tolomeo XIII Filopàtore. Una coreggenza sugellata dal rituale matrimonio fra consanguinei (argomento affrontato in tempi non sospetti, se desiderate l’approfondimento, eccolo qui). Cleopatra aveva 18 anni, Tolomeo solamente 10.

Arsinoe IV effige

Il rapporto fra i due non era proprio idilliaco, anzi, era estremamente lacerato. Il punto di rottura si raggiunge quando Tolomeo detronizza la sorella maggiore e la costringe all’esilio. Per Arsinoe IV quella è l’opportunità da dove cogliere ad ogni costo. Quindi si associa al fratello nella speranza di poter regnare: unico obiettivo fino alla fine dei suoi giorni. Nel 48 a.C. Gaio Giulio Cesare arriva ad Alessandria con le sue legioni. In un primo momento la comparsa in scena del Divo Giulio porta con sé onori e ricchezze ad Arsinoe, la quale diventa regina onoraria di Cipro.

I Romani in Egitto suscitano tanto malcontento nella fiera popolazione nilotica. Venti di ribellione soffiano forti; Arsinoe e Tolomeo li intercettano e ne diventano le bandiere. Lo scontro inevitabile fra l’asse Cleopatra-Cesare e quello Arsinoe-Tolomeo si consuma sempre nel 48 a.C. Non c’è storia: dopo l’assedio di Alessandria e la capitolazione dei riottosi, re Tolomeo muore affogato nel Nilo, mentre la sorellina di Cleopatra finisce in catene dopo una fuga malamente gestita.

Arsinoe IV dipinto moderno

Contrariamente a quanto si possa credere, la prigionia non è brutale. Non tanto per volere di Cleopatra, ma per quello di Giulio Cesare. Lasciatosi convincere del buon cuore di Arsinoe, egli la libera. L’ex regina va in esilio ad Efeso, oggi Turchia, un tempo Asia Minor sotto l’egida di Roma. Qui la regale donna sembra trovare pace, finalmente. Peccato si tratti di un’effimera illusione.

Viene a mancare Cesare nel 44 a.C. e per Cleopatra significa la perdita di un validissimo alleato. Allora cerca in Marco Antonio – in quel frangente storico l’uomo sul quale scommettere per avere accesso ai benefici di un’alleanza con la Repubblica – una seconda sponda. La sponda si trasforma in amore, e l’amore in uno scambio reciproco di favori. L’ambizioso console e triumviro desidera le ingenti risorse dell’Egitto. Cleopatra è disposta a concederle, in cambio di due cose: l’autonomia del suo regno, seppur all’interno della sfera d’influenza romana, e la testa della sorella, con cui combatte dacché ha memoria.

Arsinoe IV presunta tomba Efeso

Uno scambio equo, in cui l’unica a perderci è proprio Arsinoe IV. È il 41 a.C. quando gli uomini di Marco Antonio raggiungono l’ex sovrana tolemaica d’Egitto nell’Artemision di Efeso, assassinandola a sangue freddo. Termina nella tragedia la parabola della sorella di Cleopatra, di cui la storia con la “S” maiuscola delle volte sembra dimenticarsi.