Almanacco del 3 giugno, anno 1928: un radioamatore russo sente l’SOS del dirigibile militare Italia a seguito dell’incidente accorso al Polo Nord. Il dirigibile costruito nell’ottobre del 1927 su progetto dell’ingegnere Umberto Nobile, partì alla volta di una spedizione scientifica. A capo di quella spedizione sui ghiacci vi era proprio l’ingegnere autore dei progetti.

Una volta conclusa la costruzione, l’Italia, così si chiamava il dirigibile, era pronto per partire in direzione del Polo Nord. La missione intendeva dimostrare l’efficacia del dirigibile come mezzo atto alle esplorazioni. Nobile voleva infatti proseguire il lavoro iniziato sul Norge assieme al ricercatore norvegese Amundsen.
Il 25 maggio 1928 l’Italia lasciò l’hangar in direzione Polo nord, arrivandoci dopo 19 ore di volo circa. Piantarono sui ghiacci una bandiera italiana e una croce per papa Pio XI (assaggi di Patti Lateranensi, eh).

Alle 2.20 circa iniziò la fase di rientro, ma il mal tempo, i venti impedivano una partenza serena. Il meteorologo della spedizione suggerì una rotta passante presso la Baia dei Re, ma si rivelò un errore seguirla. Inoltre a essere sbagliata era la stima della distanza dall’Italia che venne calcolata in quelle condizioni. Intanto il ghiaccio continuava a formarsi sulla nave ausiliare (partita assieme al dirigibile) e i messaggi radiofonici sembravano non trovare risposta. La situazione continuava a peggiorare e Nobile diede l’ordine di spegnere i motori ma un problema con la catena aveva contribuito a incagliare la nave sui ghiacci.
Nell’impatto con il park l’imbarcazione si sfasciò. In nove rimasero a terra, mentre gli altri sei uomini ripresero il volo. Tra gli uomini a terra vi era Nobile che aveva riportato diverse fratture, anche gli altri uomini erano gravemente feriti, uno dei quali decedette poco dopo lo schianto. A terra invece i superstiti costruirono un riparo, razionarono le provviste e con la strumentazione radiofonica rimasta tentarono di mandare un messaggio.

Riuscirono a sopravvivere per settimane prima dell’arrivo dei soccorsi, frutto della coordinazione internazionale. Il 3 giugno del 1928 il segnale era stato captato ma ci volle tempo per organizzare e rendere efficaci i soccorsi. Gli uomini feriti rimasti sul park trovarono salvezza mentre l’involucro del dirigibile che riprese il volo non si riuscì mai rintracciare. I sopravvissuti affermeranno di aver visto del fumo circa mezz’ora dopo che il dirigibile aveva preso il volo.