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era glaciale ghiacciaio

Segnatevelo sul calendario: la prossima era Glaciale è prevista fra 11mila anni

The Day After Tomorrow, in linea teorica, non dovrebbe verificarsi troppo presto. O meglio: dipende da come considerate lo scorrere del tempo. Perché 11mila anni per noi esseri umani potrebbero sembrare tantissimo, ma nella storia della Terra sono un battito di ciglia. Questo per dire che, secondo gli scienziati, l’inizio della prossima Era Glaciale ci attende fra 11mila anni o giù di lì, cambiamenti climatici permettendo.

Sta arrivando una nuova era Glaciale?

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Grazie a questo studio realizzato da Stephen Barker, ricercatore del Dipartimento di Scienze della Terra e Ambientali presso l’Università di Cardiff nel Regno Unito, forse per la prima volta in assoluto gli scienziati potrebbero essere in grado di predire l’inizio della prossima era Glaciale con un buon margine di precisione.

La ricerca in questione conferma una vecchia teoria secondo la quale l’inclinazione della Terra rispetto al Sole detta il ciclo delle ere Glaciali nel corso degli ultimi 800mila anni, innescandone sia l’inizio che la fine. Tuttavia, se è vero che è possibile che per la prossima era Glaciale dobbiamo aspettare 11mila anni, è anche vero che il surriscaldamento globale e i cambiamenti climatici, se continueranno così, potrebbero interrompere tale ciclo naturale.

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Crediti foto: @NeoPress

Barker ha spiegato a Live Science che se le emissioni di gas serra continueranno a tale ritmo, ecco che potrebbero ritardare o impedire del tutto la prossima glaciazione. Le ere Glaciali sono lunghe fasi di freddo estremi che si manifestano più o meno ogni 100mila anni. A causa del loro effetto, vaste aree della Terra sono ricoperte da spesse calotte di ghiaccio.

Queste fasi glaciali sono poi intervallate da fasi interglaciali più calde, durante le quali le calotte di ghiaccio si ritirano verso i Poli. Come si può facilmente intuire, attualmente la Terra si trova in un periodo interglaciale. Infatti l’ultima glaciazione ha raggiunto il suo picco circa 20mila anni fa.

Per più di un secolo gli scienziati hanno ipotizzato che la posizione e l’inclinazione della Terra rispetto al Sole avessero a che fare con le calotte glaciali. Il primo a proporre questa idea fu lo scienziato serbo Milutin Milankovitch negli anni Venti. Nel 1976, poi, uno studio ha prodotto delle prove geologiche che permettono di collegare i movimenti della calotta glaciale con due parametri, ovvero l’obliquità (intesa come cambiamenti dell’inclinazione dell’asse terrestre) e la precessione (cioè l’oscillazione dell’asse terrestre).

Lo studio di Barker, in effetti, spiega in che modo tali parametri influenzino i cicli delle ere Glaciali. Al momento, l’asse terrestre è inclinato di 23,5°, influenzando in tal modo la quantità di energia solare che arriva ai Poli. In un ciclo di 41mila anni, questa inclinazione tende a fluttuare naturalmente. Nel frattempo, anche l’asse terrestre oscilla in un periodo di 21mila anni, influenzando la quantità di raggi solari che arrivano alle regioni equatoriali durante l’estate. Si crea così una dinamica complessa che provoca cambiamenti nel clima e nel meteo.

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Crediti foto: @RCraig09/ CC BY-SA 4.0

Analizzando 800mila anni di dati, mappando i cambiamenti dell’inclinazione dell’asse e della precessione, nonché l’espansione e la ritirata delle calotte glaciali, ecco che gli scienziati hanno scoperto che esiste una correlazione diretta fra la fase dell’obliquità e la precessione. In pratica, l’espansione delle calotte glaciali dai Poli verso l’equatore sembra essere influenzata soprattutto dall’obliquità, mentre il loro ritiro è collegato alla precessione.

Quindi, usando questo modello, ecco che i ricercatori hanno stimato che la prossima era Glaciale potrebbe iniziare fra circa 10mila-11mila anni, raggiungendo il suo massimo dopo altri 80mila-90mila anni, salvo poi terminare dopo altri 10mila anni.

Solo che il surriscaldamento globale potrebbero ritardare o bloccare del tutto la prossima era Glaciale. Ma Barker avverte: il messaggio che vogliono lanciare con questo studio non è che dobbiamo emettere più CO2 per evitare una nuova glaciazione. Messaggio che dovrebbe essere recepito soprattutto dai negazionisti dei cambiamenti climatici. Anche perché scambiare un’era Glaciale con un periodo di siccità e eventi meteorologici estremi non è certo meglio. Comunque sia, come diceva Troisi, “Mo’ me lo segno”: fra 11mila anni i giovani figli dell’estate avranno un appuntamento con l’era Glaciale. Forse.