Storia Che Passione
maiali riti

Quel dimenticato rito funebre dei legionari romani a base di maiali

Non avete mai amato Peppa Pig? Ebbene, è giunto il momento di scrivere una fan-fiction horror e un po’ splatter con protagonista la maialina del famoso cartone animato, ambientata nell’antichità classica. Dove? Nella zona orientale dell’Impero romano. Qui i ricercatori hanno riscoperto un antico rituale funerario dei legionari romani ormai dimenticato, tutto a base di maiali.

I maiali dedicati ai morti: un perduto rituale funebre

maiali riti
Crediti foto: @Parco Archeologico di Pompei / Israel Antiquities Authority

Siamo dalle parti di Tel Megiddo, una collina su cui un tempo sorgeva un accampamento militare romano, proprio al centro del confine orientale dell’Impero Romano. Qui gli archeologi hanno ritrovato alcuni resti che testimoniano una bizzarra pratica funeraria romana. La particolarità è che, finora, non si avevano prove fisiche di tali riti. Infatti questo rito era descritto solamente nei testi classici.

Ma adesso, invece, abbiamo una prova reale e tangibile che tali riti erano comunemente messi in pratica. Nell’accampamento, base permanente della Legio VI Ferrata dall’inizio del II alla fine del III secolo d.C., ecco che gli archeologi hanno scoperto una fossa contenente diverse mandibole di maiale. Tali mandibole erano state gettate intenzionalmente in questa fossa scavata vicino a un cimitero romano.

Autori come Varrone e Plinio il Vecchio, in effetti, parlano di un rito funerario a base di maiale messo in pratica nelle province orientali dell’Impero Romano. Il rito aveva lo scopo di purificare le tombe, rendendo omaggio ai soldati caduti.

Come sottolineato nello studio pubblicato su Atiqot, la Legio VI Ferrata, fondata inizialmente nella tarda Repubblica, rimase stabilmente di stanza a Tel Megiddo (attualmente zona dell’Israele settentrionale), dal 117 al 300 d.C.

La base era fra le più importanti in zona, tanto che ospitava 5mila soldati e fungeva anche da fortezza lungo il confine. Gli scavi in zona hanno già portato alla luce in precedenza le caratteristiche peculiari di un accampamento legionario. C’erano caserme, officine, tombe e mura difensive.

Ma quello che ci interessa è la fossa, poco profonda, che conteneva solamente resti di maiale selezionati. Fra di essi figuravano mascelle, mandibole e denti appartenenti ad almeno 13 maiali domestici diversi.

maiale rito
Crediti foto: @Parco Archeologico di Pompei / Israel Antiquities Authority

La fossa si trovava a circa 50 metri di distanza dalla più vicina sepoltura a cremazione del cimitero dell’accampamento. Inoltre i resti di maiale presentavano uno schema particolare, con una base di tre mandibole per ogni mandibola sovrastante. Non c’erano tracce di cottura, rosicchiamento da parte di altri animali o depositi di cenere che indicassero una cremazione. Solo piccoli segni di taglio, testimonianza del fatto che gli animali erano stati macellati e scuoiati, ma non mangiati.

I maiali erano addomesticati e avevano un’età compresa fra i 6 e i 18 mesi. Quello era il periodo migliore per i maiali da carne. Significa che la scelta di non usare quei maiali a scopo alimentare era deliberata. Si tratta, dunque, di un antico rito funebre a base di maiale descritto anche da Cicerone e Apuleio. La cerimonia in questione di chiamava Silicernium ed era una sorta di banchetto celebrato accanto alla tomba del defunto.

La legge romana imponeva che le tombe venissero purificate tramite sacrifici animali. E il maiale era quello più utilizzato, in quanto era un’apprezzata fonte di cibo ed era il simbolo della potenza militare e della mascolinità.

maiali resti
Crediti foto: @JVRP; Legio Expedition / Israel Antiquities Authority

Ma perché scegliere le mandibole? Beh, perché erano la parte del maiale che entrava a contatto con l’altare o il coltello sacrificale. I partecipanti al rito mangiavano i tagli di carne più prelibati, mentre le parti simboliche come le mandibole erano messe vicino alle tombe per purificarle.

Un altro dettaglio importante di tale scoperta è che questo era un rito squisitamente militare, non aveva carattere civile o locale. Considerate, poi, che i cinghiali erano il simbolo della Legio X e che i maiali erano spesso usati in sacrifici e giuramenti, forse come legame fra i soldati e gli dei.