Quando si parla di creature della mitologia celtica, ci si ferma solitamente al mostro di Loch Ness, alle Banshee e ai folletti. Ma in realtà il folklore della Bretagna, della Scozia, dell’Irlanda, del Galles, della Cornovaglia e dell’Isola di Man ha dato vita a tantissime creature. Certo, a volte, a seconda della cultura celtica di partenza, ci sono delle sovrapposizioni. Esistono folletti, fate e fantasmi che, nelle diverse mitologie celtiche, hanno nomi e attributi leggermente diversi, pur essendo sempre la stessa creatura. Quindi, con le debite considerazioni e sfumature, ecco alcune delle creature della mitologia celtica più affascinanti.
Quante di queste creature della mitologia celtica conoscevate?

Quando parliamo di mitologia, solitamente ci riferiamo a quella greca, romana, egizia o norrena. Ma ne esistono tantissime altre, altrettanto affascinanti. Una delle più interessanti è di sicuro la mitologia celtica, con tutte le sue bizzarre e intriganti creature.
Mostro di Loch Ness – Doverosamente partiamo con il mostro di Loch Ness. Nessie è descritta come una sorta di plesiosauro dal collo lungo. Si dice che nuoti nelle acque del lago di Loch Ness, in Scozia. In teoria, storie su un mostro del lago similare compaiono già nel VII secolo nella Vita di Columba di Adomnán che presenta la formidabile creatura. La leggenda vuole che San Columba impedì a questo mostro acquatico di attaccare un uomo, ordinandole di andarsene dopo aver invocato il nome di Dio e aver fatto il segno della croce.
Tuttavia la fama del mostro di Loch Ness esplose negli anni Trenta grazie ad alcune foto e storie (che si rivelarono però essere delle bufale). Di sicuro Nessie rimane uno dei criptidi più noti del mondo.
Banshee – Le Banshee sono creature del folklore irlandese. Chiamate anche Bean si, sono donne spettrali che vanno in giro a urlare. Il loro lamento solitamente preannuncia la morte. Ovviamente non urlano per tutti coloro che stanno per morire, altrimenti l’Irlanda sarebbe un’isola con un lamento spettrale costante. Si dice, infatti, che urlino solamente per i discendenti dei Milesi, popolo leggendario che popolava l’Irlanda.
Ne esiste anche una versione scozzese, la Bean-nighe e una bretone, la Lavandieres de la nuit. Queste due hanno anche l’abitudine di lavare i vestiti della persona che sta per morire. La versione gallese è la Cyhyraeth, la qualche a volte si presenza come una voce disincarnata, a volte a un corpo. Solitamente è raffigurata come una vecchia megera, ma talvolta appare nelle vesti di una donna giovane e bella. E sì, ne avete sentito parlare perché, oltre a trovarsi in molti racconti e romanzi fantasy moderni, fa la sua comparsata in Supernatural ed è una delle protagoniste ricorrenti in Teen Wolf.

Kelpie – I Kelpie sono spiriti acquatici mutaforme tipici della mitologia scozzese. Possono assumere sia forma umana che di cavallo. Tendenzialmente sono spiriti maligni i quali amano annegare le vittime, talvolta mangiarle o che attirano le persone verso le loro tombe d’acqua.
Molto pericolosi da incontrare, hanno però un punto debole: se si ruba o danneggia la loro briglia, ecco che li si priva del loro potere.
Selkie – Ancora una creatura acquatica mutaforma scozzese: stiamo parlando della Selkie. Si tratta di uno spirito che si trasforma da foca a essere umano togliendosi la sua pelle di foca. A differenza dei Kelpie, di solito le Selkie sono benevole. Una leggenda, The Selkie Wife, racconta di un uomo che rubò la pella di foca di una Selkie per costringerla a sposarlo. Il che avvenne, ma dopo anni uno dei figli della donna trovò la pelle di foca nascosta. La Selkie la prese e se ne tornò in mare, abbandonando tutto e tutti.
Questo perché la leggenda vuole che se la pelle di foca di una Selkie le viene rubata mentre è in forma umana, non può più ritrasformarsi in foca e tornare in mare.
Drago rosso – Il Drago rosso o Y ddraig goch è una creatura della mitologia gallese. Anzi: è proprio quello che vedete sulla bandiera nazionale. Nel Mabinogin si parla di questo drago che, simbolo del Galles, riuscì a combattere e sconfiggere il drago bianco invasore, simbolo dell’Inghilterra.
Il Drago rosso fece la sua comparsa sulla bandiera del Galles nel 1485 grazie al re Enrico VII d’Inghilterra. Costui, infatti, voleva simboleggiare il suo presunto sangue gallese visto che sosteneva di discendere dall’antico re gallese Cadwaladr ap Cadwallon. Lo sfondo verde e bianco, invece, rappresentano la sua eredità Tudor.
Leprecauni – La mitologia irlandese pullula di Leprecauni. Secondo le leggende irlandesi, tecnicamente parlando, i Leprecauni rientrano nella categoria delle fate. Solitamente sono di piccole dimensioni, amano vestire di verde e sono abbastanza solitari. E sono tutti maschi, non esistono Leprecauni femmine.
I Leprecauni amano l’oro. Se ne si cattura uno, deve per forza rivelare dove sia nascosto il suo oro. Ma sono anche maliziosamente astuti e di solito, con qualche inghippo, riescono a sottrarsi a tale destino. Loro è la leggenda della pentola d’oro nascosta alla fine dell’arcobaleno.

Puca – Altra creatura irlandese assai dispettosa sono i Puca. Si tratta di mutaforme che possono trasformarsi in diversi animali, fra cui cavalli, capre, volpi e lepri. Inoltre possono assumere forma umana, ma mantenendo sempre una qualche caratteristica animale, come le orecchie da animale o la coda. Sono dei gran burloni. Quelli che si trasformano in cavalli, per esempio, amano condurre il loro cavaliere in una corsa sfrenata prima di disarcionarlo. Solamente il 1 novembre i Puca smettono di fare scherzi e diventano benevoli nei confronti degli umani.
La loro controparte gallese sono i Pwca. Amano il caos, ma a volte aiutano nelle faccende domestiche. Salvo fare i dispetti se non viene loro lasciato del latte come ricompensa. La versione inglese, invece, è rappresentata da Puck, uno dei personaggi di Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare.
Cu Sith – I Cu Sith sono i cani fatati gaelici, mentre i Cu Sidhe sono la versione irlandese. Si tratta di segugi infernali di grosse dimensioni, dal mantello nero o verde. Le leggende narrano che questi cani infernali rapissero le persone per portarle alle fate. Altre volte, invece, erano delle guide che conducevano le anime nell’aldilà.
In generale, però, vedere un Cu Sith era sinonimo di cattiva sventura. Se invece lo si sentiva ululare, bisogna rientrare in casa il più velocemente possibile. Al terzo ululato, infatti, si sarebbe morti dalla paura.
Fuochi fatui – In realtà leggende di fuochi fatui, cioè di luci tremolanti che compaiono nelle zone paludose, ce ne sono nelle mitologie di tutto il mondo. In queste luci, infatti, non c’è nulla di sovrannaturale. Si tratta di un fenomeno naturale dovuto alla combustione spontanea di gas rilasciati dalla materia vegetale in decomposizione. Tuttavia nel folklore viene detto che questi spiriti infuocati amino condurre i viaggiatori fuori strada. Ma talvolta ci sono anche alcuni fuochi fatui che conducono le persone perdute verso la salvezza.
La mitologia gallese attribuisce i fuochi fatui ai Pwca. Questi portano una candela o una lanterna in modo da attirare i viaggiatori e far loro smarrire la strada. In Cornovaglia, invece, le luci sono attirbuite ai Piskeys, le fate locali e sono chiamate Jack the lantern o Joan the wad. In Scozia, invece, a volte sono chiamati Spunkies.
Buggane – Nella mitologia dell’Isola di Man, il Buggane è una grande creatura simile a un orco, dotato di occhi luminosi, zanne affilate d’ordinanza e di una folta peluria nera. Il racconto più famoso collega il Buggane alla distruzione della chiesa di St. Trinian.
Il Buggane, infatti, viveva sul monte Greeba e non gradiva che vicino a lui venisse costruita una chiesa. Così si dilettava nello strappare via di continuo il tetto dell’edificio. Un giorno, però, un sarto scommise che avrebbe potuto finire di confezionare un paio di pantaloni prima che il Buggane arrivasse e lo uccidesse. Il sarto mise così l’ultimo punto e scappò nella chiesa di Marown, lasciando il Buggane così infuriato per non essere riuscito a catturarlo che dalla rabbia si staccò la testa, gettandola contro il muro della chiesa.