Storia Che Passione
Ritratto di Madame de Pompadour

Madame de Pompadour, l’amante di re Luigi XV

Jeanne Antoinette Poisson, meglio conosciuta come ” Madame de Pompadour ”, fu amante del re di Francia, Luigi XV, dal 1745 fino alla sua morte. La donna non fu semplicemente una dolce compagnia per il sovrano, ma ebbe una grandissima influenza a corte, tanto che in molti la definivano: Regina di Francia. Jeanne da piccola ricevette un’educazione di alto livello presso le suore Orsoline. Eccelleva in conversazione, recitazione e nel canto. Apparteneva alla classe alto borghese, nonostante i suoi genitori fossero coinvolti in affari poco puliti. Nel 1741 sposò uno dei più importanti ispettori fiscali di Parigi e iniziò ad assistere alle battute di caccia del re nella riserva di Versailles, vivendo nelle vicinanze con il marito. Proprio qui questa donna, che aveva sempre coltivato manie di grandezza, incontrò il suo futuro amante.

Ritratto di Madame de Pompadour

L’amante ufficiale del re morì nel 1744 e il sovrano era in cerca di altre donne che potessero svolgere questo ruolo. La sua attenzione ricadde su di lei durante una delle battute di caccia del re. Poco dopo fu invitata a partecipare a un ballo a palazzo senza il marito ed ebbe la possibilità di ballare con il re. In meno di un anno Luigi XV legalizza il suo divorzio. Lei si trasferisce a Versailles e rispolvera il titolo nobiliare che terrà per il resto della sua vita e attraverso il quale sarà conosciuta dai posteri, quello di Marchesa Madame de Pompadour.

Madame de Pompadour frontale

Imparò il protocollo per adattarsi alla vita di palazzo e si sistemò proprio vicino alle stanze del re. Il suo potere a corte cresceva ogni giorno di più. A causa della grande influenza che aveva sul sovrano, molto più di quanta ne avesse la Regina. Questo causò grandi sentimenti di invidia tra i nobili e odio nella popolazione. Era una donna dotata di grande sicurezza e franchezza, i suoi detrattori utilizzarono queste sue caratteristiche per infangarla e dipingerla come una ”donnaccia” che niente avrebbe dovuto avere a che fare con i raffinati ambienti cortigiani.

satira su Madame de Pompadour