Quella di oggi è una storia che definire “particolare” non basta. È la storia di Monsieur de Grandpré e Monsieur de Pique, due gentiluomini francesi che avevano un piccolo problema. I loro cuori battevano per la stessa donna, la medesima donzella che finì per farli litigare. Come si risolvevano i problemi di cuore nella Francia di quel tempo? Nei modi più svariati, ma i due gentiluomini francesi decisero proprio di esagerare, e noi oggi vi racconteremo la loro storia. Cosa c’entra una mongolfiera? Questa è la parte più buffa della vicenda, ma ci arriveremo.

Facciamo un salto nel tempo e torniamo momentaneamente al 1808. Cosa accadeva nel mondo? Miriadi di cose, ma la principale riguardava un uomo solo: Napoleone Bonaparte. Mezza Europa era nelle sue mani e, proprio nel suo sconfinato impero, all’interno della sua Francia, due gentiluomini litigavano. Dall’epoca medievale in poi il duello aveva subito una serie di codificazioni che l’avevano plasmato a seconda dell’epoca. Ne abbiamo parlato sia in riferimento al Medioevo, sia relativo a tempi a noi più prossimi.
Nel frattempo, all’Opera di Parigi danzava una stella luminosa e illuminante: si chiamava Mademoiselle Tirevit. Proprio lei avrà il grande potere di far battere all’unisono i cuori di Monsieur de Grandpré e Monsieur de Pique, gentiluomini che, frequentando l’opera, notarono quella bellezza così fine e unica. Due uomini per una sola donna, non c’era spazio per entrambi.

Chiaramente nessuno dei due riconobbe la superiorità altrui, non senza una chiara dimostrazione di forza. I due dovevano sfidarsi per ottenere il cuore e la mano della Tirevit. Ma il loro duello non sarebbe come tutti gli altri, combattuti fronte a fronte con la spada o con l’ausilio di un cerimoniale colpo di pistola. Affatto, essi puntavano a qualcosa di più teatrale, qualcosa di più unico che raro. Ecco che arriva finalmente la parte della mongolfiera.
Affinché un duello si consideri valido l’imparzialità era un requisito fondamentale. I due signori dell’aristocrazia francese si accordarono dunque nel seguente modo: il duello si sarebbe svolto a mezz’aria, a bordo di una mongolfiera, identica per entrambi, così come anche l’arma da fuoco, un vecchio fucile, doveva essere identico per entrambi i contendenti.

I due decisero inoltre che, anziché mirare direttamente all’avversario, il bersaglio cadeva sul pallone aerostatico: decisamente più facile. Monsieur de Pique sparò per primo, quando i due si trovavano circa a 70 metri dal suolo. Niente, mancò in pieno il bersaglio. L’avversario rispose al fuoco e centrò il pallone nemico, che cadde inesorabilmente al suolo. Monsier de Grandpé vinse lo scontro dunque e scrisse il proprio nome nella storia per uno dei duelli più buffi e innovativi di sempre. La mano della stella teatrale era tutta sua, se la era guadagnata sul campo, o meglio a mezz’aria.