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Alcázar di Madrid triste storia palazzo

L’Alcázar di Madrid, la triste storia di un sontuoso palazzo reale

Dove oggi sorge il Palazzo Reale spagnolo, chiamato anche “Palazzo d’Oriente”, fino al 1734 si ergeva il maestoso Alcázar di Madrid. Nato come fortezza musulmana nel IX secolo per volontà dell’Emiro Muhammad I di Cordova, l’edificio era a tutti gli effetti il nucleo centrale della vita cittadina di Mayrit (uno dei possibili nomi con i quali si identificava la città di Madrid ai tempi del dominio arabo).

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Il complesso non era una “semplice” fortezza, ma un vero e proprio quartiere murato di circa 40.000 metri quadri. Al suo interno ospitava, oltre al bastione fortificato, anche una moschea e la residenza abitativa del governatore (in questo specifico caso, l’emiro). Vista la posizione strategica dove sorge la fortezza, si pensa che ai primordi questo fosse più un punto di vedetta.

Nel corso dei secoli i musulmani ampliarono l’Alcázar, facendolo diventare il punto di riferimento della città in crescita. Alla fine del XV secolo, con il completamento della reconquista cristiana, la fortezza divenne possedimento reale e quindi assunse il nome di “Reale Alcázar di Madrid”.

Alcázar di Madrid disegno epoca

I primi sovrani castigliani apportarono qualche modifica, senza però stravolgere la forma della fortezza. Non si può dire lo stesso se si prendono in considerazioni i piani di Carlo V, il primo a voler ampliare ulteriormente il palazzo. Effettivamente il palazzo cambiò i propri connotati solamente nel 1636.

L’architetto Juan Gómez de Mora, per volontà di re Filippo IV, arricchì architettonicamente l’intera fortezza, donandogli un aspetto sontuoso. Si dice che chiunque ammirasse anche solo di sfuggita la struttura, restasse ammaliato per dei minuti interi. Ahinoi, un terribile incendio durante la vigilia di Natale del 1734 fece tabula rasa.

Alcázar di Madrid illustrazione fortezza

Tra le altre cose, il fuoco distrusse innumerevoli opere d’arte, dal valore inestimabile. Un patrimonio dato alle fiamme, anche se qualcosa si salvò, come ad esempio “Las Meninas” di Velázquez. I lavori per la ricostruzione partirono nell’immediato ma il progetto non seguì le forme che l’Alcázar aveva. Purtroppo oggi il maestoso Alcázar di Madrid è solo un vivido ricordo.