Non esistono mica solo la maledizione di Tutankhamon o la maledizione di Montezuma: negli USA c’è una leggenda metropolitana assai in voga, chiamata la maledizione dell’anno zero. Nota anche come maledizione di Tecumseh, maledizione di Tippencanoe o maledizione dei 20 anni, in pratica sostiene che i presidenti degli USA eletti negli anni che terminano con lo 0 (o divisibili per 20, dipende dalle interpretazioni), sono destinati a morire prima della fine del mandato. Tutto per via di un malaugurio.
La storia della maledizione dell’anno zero

La leggenda metropolitana sostiene che fu Shawnee Tecumseh, capo indiano che William Henry Harrison sconfisse più volte in battaglia, a lanciare la maledizione dell’anno zero. Un’altra versione vuole che la maledizione sia opera di Tenskwatawa, il fratellastro di Tecumseh. Tenskwatawa era un medico soprannominato il Profeta. Lanciando tale maledizione voleva vendicare la morte del fratello.
Ovviamente non esiste nessunissima maledizione dell’anno zero, si tratta solamente di una coincidenza sottolineata per la prima volta da Robert Ripley nel suo Believe It or Not! Andando a guardare bene, le cause della morte variavano continuamente e solamente tre su sette furono naturali. Inoltre variava anche il rapporto intercorrente fra l’anno di elezione e il mandato interrotto. La storia della maledizione, secondo Timothy Redmond, tende ad avere alcune fallacie logiche tipiche di queste storie. Per esempio si confondono correlazione con causalità. Ma quali furono i presidenti chiamati in causa?

Beh, visto che tutto nasce con Harrison, Thomas Jefferson, eletto nel 1800 e James Monroe, eletto nel 1820, furono in carica prima della presunta maledizione, sopravvivendo entrambi alla presidenza. Quindi di fatto non rientrano nella maledizione dell’anno zero. Anche se per una bizzarra coincidenza entrambi morirono il 4 lgulio.
La maledizione vera e propria inizia con William Henry Harrison, eletto presidente nel 1840 e morto durante il suo primo mandato, nel 1841, un mese solo dopo aver prestato giuramento a causa di una polmonite. A seguire ci fu Abramo Lincoln, eletto nel 1860 e morto nel 1865 in pieno secondo mandato. E sappiamo che Lincoln fu assassinato. A seguire nella maledizione c’è James A. Garfield, eletto nel 1880 e morto durante il suo primo mandato. Anche lui assassinato.
Poi abbiamo William McKinley, eletto nel 1900 come secondo mandato e morto pure lui assassinato nel 1901. L’elezione di Warren C. Harding risale al 1920: morì nel 1923, durante il suo primo mandato, a causa di un attacco cardiaco.
Franklin D. Roosevelt fu eletto nel 1940 al suo terzo mandato, morendo poi nel 1945 durante il quarto mandato per un’emorragia cerebrale. Infine ci fu John F. Kennedy, eletto nel 1960 e morto assassinato nel 1963 durante il suo primo mandato.
Tecnicamente ci sarebbe anche Ronald Reagan, eletto nel 1980. Tuttavia, a differenza degli altri presidenti, non morì durante il mandato visto che sopravvisse a un attentato e morì poi successivamente nel 2004 a causa di una polmonite complicata dal morbo di Alzheimer. Per questo motivo Reagan non rientra nella maledizione dell’anno zero. Anche se i sostenitori di tale leggenda metropolitana sostengono che con lui si interruppe la maledizione in quanto riuscì a sopravvivere all’attentato.

Il che spiegherebbe perché George W. Bush, eletto nel 2000 e Joe Biden, eletto nel 2020, siano ancora vivi (e non morti durante il mandato). Fra l’altro pure George W. Bush sopravvisse a due mandati. E ricordiamo che nel 2005 gli lanciarono addosso una granata vera, la quale però non esplose.
Come avrete notato, le cause di morte sono differenti fra di loro. Idem dicasi il numero di mandato. McKinley, Lincoln e Roosevelt non morirono durante il primo mandato, ma dopo essere stati rieletti (e fra l’altro Roosevelt era malato da tempo). E ci sarebbe anche un’altra eccezione a questa leggenda: Zachary Taylor è morto durante il mandato, ma non è stato eletto nell’anno zero. Quindi niente maledizione, solo bizzarre coincidenze.