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La curiosa storia della Madonna del "non ne so niente" di Barletta

La curiosa storia della Madonna del “non ne so niente” di Barletta

Chi conosce Barletta, magari perché vi risiede o perché è un assiduo frequentatore, sa quanto la città dominante la Valle dell’Ofanto sia in grado di sorprendere con la sua storia. Una piccola statuina, alta non più di mezzo metro, locata fra i vicoli del borgo antico e più nello specifico sotto l’arco del campanile della Cattedrale di Santa Maria Maggiore, racconta un pezzettino di questa ricchissima e suggestiva storia. I barlettani più veraci la chiamano Madunn d’ nan secc nind, che per noi comuni mortali è la Madonna del non ne so niente. Un nome alquanto curioso, bisogna ammetterlo: ma da dove nasce? Qual è la sua genesi? Perché ne stiamo parlando proprio ora?

La curiosa storia della Madonna del "non ne so niente" di Barletta

A quest’ultima domanda si risponde con una sola parola: curiosità. Pura, spontanea, sacrosanta curiosità che mi ha condotto alla scoperta di questa particolare opera scultorea, legata a doppio filo alla cultura popolare del capoluogo pugliese. Sembra che il soprannome dato alla Vergine sia da ricondurre alla posizione delle sue braccia, elevate verso l’alto, gesto indicativo di chi non sa niente, per l’appunto, e perciò si dichiara all’oscuro di tutto. Eppure un simile nomignolo appare ossimorico se accostato alla Vergine Maria, beata agli occhi di Dio e dunque onnisciente fra i terreni.

Allora scaviamo ancor più indietro nel tempo, fino al XVI secolo. Nel pieno del secolo Decimoquinto andò affermandosi una simpatica leggenda popolare. Il passaggio sotto l’arco precedentemente citato era trafficatissimo, vi passava un po’ chiunque: cittadini d’ogni estrazione sociale e condizione economica, uomini di chiesa, autorità, ma anche gente poco raccomandabile, reietti quali malviventi, ladri e dissidenti.

Come nelle più classiche delle rappresentazioni teatrali, questi banditi si ritrovavano a dover scappare dalle guardie, intente ad acciuffarli così da consegnarli alla legge. Quando i briganti si dileguavano, alle forze dell’ordine non rimaneva altro che chiedere informazioni sulla direzione intrapresa dai fuggiaschi.

Madonna del "non ne so niente" arco Barletta

A chi chiedere? Alla Madonna! Forse l’unica che avrebbe potuto fornire una risposta onesta. C’era un problema di carattere sociale e politico. La lingua del potere nella Barletta del primo Cinquecento era lo spagnolo (ricordate la famosa disfida?). Una dominazione che inizialmente sembrò poter dare lustro alla città pugliese, ma che col tempo si rilevò essere fattore di decadimento per la cittadinanza. Insomma, gli spagnoli caddero in disgrazia anche ai locali. La Madonna, non volendo tradire l’amore dei barlettani (anche se malfattori), alla domanda avanzata dalle guardie iberiche, rispondeva alzando le braccia ed esclamando “nan secc nind” (“non so niente”).

La Madonna del “non ne so niente”, inserita nel particolare contesto storico cinquecentesco, preferiva l’omertà al tradimento. Questo ci dice la leggenda popolare, ma la realtà, cari lettori, è un’altra.

Madonna del "non ne so niente"

Osservando la posizione assunta dalla statuina, si evince come si tratti della classica “Vergine orante”, perciò con braccia e mani verso l’alto in segno d’adorazione. L’epigrafe sotto l’opera scultorea reca la data del 1509, che si presuppone essere quella della collocazione sotto l’arco. Perché proprio il 1509? Poiché in quegli anni si ultimò l’ampliamento del Duomo di Barletta (Basilica di Santa Maria Maggiore) e la statuina della Vergine Maria serviva a “sorreggere” spiritualmente il peso della rinnovata chiesa oltre che i peccati dei barlettani.