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groom ritratto sovrano

Il “groom of the stool”, cambiare le mutande ad Enrico VIII e quanto era proficuo

DI figure strane nell’antichità c’è grande abbondanza e varietà. Oggi vi racconteremo di una di queste, in particolare del “groom of the stool“, letteralmente “sposo dello sgabello”, e tra poco capirete il perché bizzarro di questo nome. Intanto vi diciamo che è il tipico caso di nome rappresentativo perché ha a che fare con l’intimità degli antichi sovrani.

groom ritratto sovrano

Sul finire del XV e l’inizio del XVI secolo, l’Inghilterra aveva un sovrano molto conosciuto e temuto: Enrico VIII. Ciò che rende molto famoso questo re è di sicuro la vicenda travagliata con le sue mogli, e la fine orrenda che fecero. Ma oggi parleremo di un’altra abitudine privata di Enrico, e che ha a che fare con i bisogni più intimi.

Il suo sposo, stalliere o groom, che dir si voglia, era infatti un uomo di fiducia (di estrema fiducia direi) che preparava il re per recarsi in bagno. Ma cosa faceva di preciso? Egli controllava che ci fosse tutto il necessario per il bagno, dunque spugne, carta, detergenti etc. e soprattutto aiutava il re nella spoliazione.

groom foto Enrico

I vestiti dell’epoca erano infatti molto complessi. Questi presentavano serie infinite di bottoni spesso e volentieri difficili, se non impossibili, da sbottonare senza aiuto esterno. Il cortigiano aiutava anche nel processo inverso. Nel vestirsi il re riceveva supporto sempre per allacciare bottoni e lacci dei complicati vestiti.

Ma perché lo abbiamo definito un lavoro proficuo? Di sicuro già lavorare e vivere a corte era un grande vantaggio, economico e sociale. Oltre a questo, il groom, era davvero in intimità col re, non solo nella vita privata. Lo sposo del re aveva tale nome perché su di lui aveva di sicuro un certo ascendente e ciò lo rendeva una figura molto temuta a corte. Uno di loro fu Sir. William Compton, che morì ricchissimo dopo 17 anni di servizio.

groom Sir Compton

Di sicuro non sarà sulla lista del lavoro dei desideri di molti di voi, ma c’è da riconoscere che consigliare ed ascoltare il re in momenti delicati poteva essere un bel impiego. Anche queste bizzarrie, dopo tutto, sono storia.