Fotografia di Raúl Corrales Forno, Cuba, 1959. Un gruppo di combattenti che vittoriosi sfilano a cavallo dopo la Rivoluzione Cubana. Iniziata nel 1953 e finita il 1° gennaio del 1959 con la fuga di Batista dalla nazione, la rivoluzione in questione è una delle più famose della storia contemporanea. Questo splendido scatto ne è una testimonianza e tramite esso, oggi, ve la racconteremo.

Per capire al meglio cosa rappresenti questa foto e quali erano le emozioni e la gioia dei cavallerizzi, torniamo al 1952. Dopo le elezioni presidenziali di quell’anno sorse infatti il governo di Carlos Prío Socarrás. Nel marzo però il generale Fulgencio Batista, alla testa delle forze armate, prese il potere con la forza, vanificando le democratiche elezioni. Un uomo ebbe il coraggio di opporvisi, un giovane avvocato della capitale, politico anch’esso in occasione di quella tornata elettorale: Fidel Castro.
Fidel, dall’alto della sua professione giuridica, presentò una denuncia per violazione della costituzione. Chiaramente rimase inascoltata, accolta solo dall’oblio della storia. Passò allora all’azione, organizzando un piccolo esercito di rivoltosi. Tenne però gran parte dei suoi uomini all’oscuro del suo piano e pare che disse loro che si trattava di un’esercitazione paramilitare. Ma l’assalto alla Caserma Moncada il 26 luglio fu tutt’altro che un’esercitazione e, molti dei suoi uomini, Fidel e Raoul Castro compresi, finirono catturati.

Lo scopo era racimolare armi per il suo nascituro esercito rivoluzionario. Il risultato furono pene e torture pesantissime. Condannato a 15 anni di carcere, Castro, grazie ad una amnistia, uscì di prigione dopo soli 24 mesi. Si recò in esilio volontario in Messico, dove fondò il suo Movimento 26 luglio, in omaggio all’assalto della caserma e dove, soprattutto, incontrò un certo Che Guevara. La rivoluzione aveva un nuovo protagonista e, soprattutto, continuava con più spinta di prima.
Partiti in 82, i rivoltosi sbarcarono fortunosamente a Cuba e iniziarono la loro guerriglia nella Sierra Maestra. Dopo un primo attacco, fra morti, dispersi e scappati, rimasero in 16. I Barbudos, come li chiamarono per le loro folte barbe che non potevano tagliare, lottarono gloriosamente ancora per altri 3 anni. Alla fine, il 1° gennaio del 1959, Batista, sconfitto da un manipolo di uomini gloriosi, fu costretto a fuggire da Cuba.

I Rivoluzionari del Movimento 26 Luglio, abbreviato in M26, vinsero una guerriglia lunghissima, sanguinosa e disperata. Alla fine entrarono all’Avana a cavallo e portarono a compimento un processo che era iniziato oramai 8 anni prima, con una denuncia fallita. Castro vinse, il Che divenne leggenda e l’esercito rivoluzionario prese il potere a Cuba. Risultati che solo qualche anno prima sembravano più fantascienza che storia.