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Foto del giorno: la protesta razziale di Watts presa per il collo

Foto del giorno: la protesta razziale di Watts presa per il collo

Fotografia di anonimo, California, distretto di Watts, agosto 1965. Tre agenti della LAPD che traggono in arresto un manifestante. Un quarto agente osserva la cruda scena da dietro lo sportello aperto della volante. L’immagine racconta la violenza di quei 6 giorni di protesta razziale che animarono il sud di Los Angeles.

Foto del giorno: la protesta razziale di Watts presa per il collo

Era un tranquillo 11 agosto quello del 1965, quando l’agente Lee Minikus fermò Marquette Frye, uomo di colore in apparente stato di ebbrezza. Dopo i dovuti controlli l’auto fu sequestrata e Marquette tratto in arresto. Poco tempo dopo, Ronald Frye, fratello di Marquette, si recò al commissariato per ritirare l’auto del fratello. Lee Minikus gli negò tale possibilità, affermando che il veicolo era sotto sequestro.

Iniziarono allora da questo episodio dei timidi moti di protesta, con decine di persone. Le decine, sommandosi, divennero però centinaia e l’effervescenza collettiva sfociò in volenza ingiustificata. Sassi e altri oggetti vennero scagliati contro la stazione di polizia dove si trovava Frye, causando i primi danni. Ronald e la madre si unirono ai protestanti e rappresentarono una sorta di guida.

protesta razziale foto arresti

Al termine della prima giornata di scontri, a Frye si unirono altri tre arresti, due dei quali rappresentati da suo fratello Ronald e dalla madre. Benzina sul fuoco. Iniziarono sei giorni di violenze gratuite e di vera e propria guerriglia. I neri cominciarono a dar fuoco a negozi e automobili, senza distinzione di appartenenza. Le strade erano messe a ferro e fuoco e sembrava regnasse l’anarchia.

I neri non permisero nemmeno ai poliziotti di spegnere le fiamme degli incendi, ingaggiando aperti scontri a dir poco sanguinosi. Alla fine scesero in piazza anche i bianchi americani, dando il via ad un vero e proprio scontro razziale che somigliava sempre di più ad una guerriglia. Le devastazioni, i morti e l’odio razziale furono i tre protagonisti di quei 6 giorni di sangue californiano.

protesta razziale foto incendi

Tirando le somme, si arrivò a ben 1000 edifici danneggiati, soprattutto nelle zone abitate da bianchi e, quasi tutti, dolosi. I danni ammontarono a ben 40 milioni di dollari mentre il numero delle vittime non è certificato. Il sud di Los Angeles cadde nell’anarchia più totale, proponendo scene da film dell’orrore da far rabbrividire anche i più duri. L’odio e la violenza spensero per 6 giorni il caldo sole californiano.