C’è stato un periodo, lungo quasi 50 anni, in cui a Roma si divertivano a cambiare imperatore con la stessa velocità con la quale si mangiano le ciliegie. Questo periodo, rappresentativo della cosiddetta “Crisi del III secolo”, è anche conosciuto come “anarchia miliare“. Esso perdura convenzionalmente dal 235, anno della salita al potere di Massimino il Trace, fino al 284, anno in cui emerge la figura dell’imperatore Diocleziano.
![Roma conosce anarchia militare](https://www.storiachepassione.it/wp-content/uploads/2023/05/roma-conosce-l-anarchia-militare-la-crisi-del-iii-secolo.jpg)
Raccontare dettagliatamente tutti gli avvenimenti dell’anarchia militare nell’impero romano è da pazzi; talvolta neppure i manuali si soffermano su tutte le situazioni peculiari di questi anni. In effetti quando vi dicono “no, ma è una sequela di colpi di stato, assassini, usurpatori e regni che durano meno della vita di una farfalla” non stanno mentendo. È realmente ciò che accade. Eppure un filo rosso in tutta questa vicenda lo possiamo trovare: la sete di potere. Oltre a ciò, le ambizioni di alcune personalità di spicco e l’oramai conclamata centralità dell’esercito.
Questi elementi si sposano bene con un’altra consuetudine. Quando un sovrano legittimo saliva al potere e concentrava le proprie attenzioni in una zona specifica del vasto impero, qualcuno altrove decideva di ribellarsi all’autorità. Egli era sospinto da ambizioni politiche e militari, volontà che lo conduceva ad azioni di carattere usurpatorio. Capite bene come sia stato un momento di instabilità quasi senza precedenti.
![anarchia militare Massimino il Trace](https://www.storiachepassione.it/wp-content/uploads/2023/05/roma-conosce-l-anarchia-militare-la-crisi-del-iii-secolo-2.jpg)
Il quadro generale però assume poco significato senza qualche esempio di contesto, ebbene, eccoveli. Crisi del III secolo significa tante cose. I persiani che spingono ad oriente; i goti che attuano delle azioni di pirateria e vandalismo in Grecia e in Asia minore. Regni autonomi e indipendenti, come quello delle Gallie o di Palmira, che frazionano ancor di più un debole potere centrale. Peste e malanni che decimano la popolazione, nonché gli eserciti; compressione dell’economia e infine le popolazioni barbare che superano i confini addentrandosi in tutto l’impero.
Ah, quasi dimenticavamo una cosa chiamata “Cristianesimo“. I problemi religiosi si aggiungevano a questa lunga lista di grattacapi. Basandoci anche sulla recente ricerca storiografica, poniamo una domanda che potrebbe scardinare la narrazione finora adottata: ma quindi si può parlare realmente di crisi del III secolo? Sì, ma è bene fare una distinzione di carattere regionale e, di conseguenza, territoriale.
![anarchia militare mappa impero Roma](https://www.storiachepassione.it/wp-content/uploads/2023/05/roma-conosce-l-anarchia-militare-la-crisi-del-iii-secolo-1.jpg)
Perché se è vero che i fatti ci parlano di una reale anarchia militare, è anche vero che alcune zone centrali dell’impero vissero un periodo di relativa tranquillità, se non addirittura di prosperità, vedasi l’Africa proconsolare e l’Egitto. Ciò non toglie che è durante il III secolo che si riconoscono i germi di quella crisi più grande che condurrà al crollo dell’Impero ad occidente. Ma questa è un’altra storia.