Fotografia di Jack Birns, Tây Ninh, Vietnam, 1948. Lo scatto di Jack Birns del 1948 ci porta all’interno del Tempio Cao Dai di Tây Ninh, cuore spirituale del Caodaismo, un movimento religioso nato ufficialmente nel 1926 nel Vietnam coloniale. In questo luogo, che è allo stesso tempo santuario e simbolo identitario, si fonde il bisogno di unire tradizioni diverse in un’unica visione universale della fede. La fotografia in evidenza ci permette di parlare di questo movimento religioso sincretico ai più sconosciuto. Allora, da dove iniziare…

Beh, partiamo dal riferimento geografico. Tây Ninh è una città di oltre 130.000 abitanti situata nel Vietnam meridionale, a pochi chilometri dal confine cambogiano. Qui si trova il cuore del Caodaismo, rappresentato materialmente dal Tempio Cao Dai, noto anche come Tòa Thánh (Tempio Divino). Come detto, è il centro del culto caodaista, una religione sincretica che intende conciliare i grandi sistemi spirituali del mondo: buddhismo, cristianesimo, confucianesimo, taoismo e islam, senza dimenticare figure laiche come Victor Hugo, venerato come “spirito guida” per i suoi ideali di giustizia.
Lo scatto cattura uno dei momenti più solenni, ovvero la cerimonia liturgica quotidiana. Durante la stessa i fedeli, rivestiti di tuniche bianche simbolo di purezza, si raccolgono in preghiera. Le file ordinate dei credenti convergono verso l’altare, dove si trova il grande globo azzurro con l’Occhio Divino, simbolo della religione, che rappresenta al tempo stesso la vigilanza del Creatore e la possibilità per l’uomo di sviluppare una visione spirituale interiore.

Jack Birns, fotografo della rivista Life, non si limita a documentare, ma costruisce una composizione visiva che è anche pura interpretazione. Lo scatto dall’alto, con prospettiva centrale, guida lo sguardo lungo le colonne scolpite a forma di draghi che si innalzano verso il soffitto. L’impatto è oggettivamente impressionante. La disposizione geometrica dei fedeli, tutti rivolti verso l’altare, diventa parte integrante della simmetria architettonica. È una visione che comunica immediatamente ordine, armonia e sacralità.
La scelta del bianco e nero amplifica il contrasto tra la massa uniforme dei fedeli e la ricchezza decorativa delle colonne e delle pareti. E non è banale. Il Tempio Cao Dai è noto per le sue cromie vivacissime. La fotografia priva di colore restituisce un’aura solenne e quasi atemporale. L’occhio di Birns sottolinea così la forza del rito più che la brillantezza delle decorazioni. Trasforma la moltitudine dei fedeli in una sorta di “corpo unico”.

Questa fotografia non è soltanto una testimonianza etnografica, ma una finestra sull’anima del Vietnam del dopoguerra. Nel 1948, il Paese era ancora segnato dalla dominazione coloniale francese e dalle tensioni indipendentiste. Il Caodaismo, nato poco più di vent’anni prima, era diventato un potente movimento religioso, ma anche politico, capace di mobilitare masse e di porsi come alternativa alle autorità coloniali.