La posizione geografica del Regno Unito è unica. Distante ed isolata dalla terraferma europea, l’isola è stata nel corso della storia un obiettivo primario per gli interessi stranieri. Il flusso migratorio che ne è derivato ha purtroppo portato alla nascita di forti tensioni. La competizione per i posti di lavoro e i salari, ha creato odio verso l’immigrato, in particolare tra le classi lavoratrici. Cinque secoli fa, Londra divenne teatro di alcune delle più violente rivolte anti-immigrati della sua storia. Divennero famose come le rivolte dell’Evil May Day, portate avanti dai lavoratori della città.
![rappresentazione evil may day](https://www.storiachepassione.it/wp-content/uploads/2023/07/evil-may-day.jpg)
Il 1° maggio 1517, sotto il regno di Enrico VIII, oltre un migliaio di cittadini londinesi infuriati scatenarono il caos nelle strade di Londra. Provocarono centinaia di arresti e una dozzina di esecuzioni. La rivolta dell’Evil May Day ebbe inizio quando un gruppo di apprendisti, scontenti del crescente numero di lavoratori stranieri in città, iniziò ad attaccare gli stranieri e le loro attività. La violenza si diffuse rapidamente e alla fine della giornata migliaia di persone scesero in strada, saccheggiando e distruggendo le proprietà di chi inglese non era.
![rappresentazione esecuzioni evil may day](https://www.storiachepassione.it/wp-content/uploads/2023/07/esecuzioni-evil-may-day.jpg)
Il favore della Corona per i mercanti forestieri fece infuriare i lavoratori locali. I primi infatti fornivano beni di lusso come seta, lana e spezie esotiche all’aristocrazia. Essi erano anche esentati dal rispettare le stesse regole imposte agli artigiani Britannici. I calzolai stranieri non erano tenuti a rispettare le stesse regole di progettazione dei calzolai inglesi e le classi alte preferivano acquistare modelli esteri.
![mappa rivolte evil may day](https://www.storiachepassione.it/wp-content/uploads/2023/07/mappa-evil-may-day.jpg)
Il crescente risentimento nei confronti degli immigrati, percepiti come al di sopra della legge, si aggravò per il fatto che questi avevano un’influenza sproporzionata sulla città e sull’aristocrazia. Insomma, Londra non faceva nulla per regolamentare il commercio dei mercanti provenienti dall’estero, causando un forte risentimento nel cuore di chi, invece, non godeva degli stessi diritti. Facile comprendere il successivo e terribile corso degli eventi.