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Elena di Baviera, uno storico “due di picche” all’epoca della principessa Sissy

Insieme a Ladyhawke, è uno dei guilty pleasure che in tanti si concedono, ma senza confessarlo. Stiamo parlando della trilogia dei film dedicati alla principessa Sissy, quelli interpretati da Romy Schneider. Certo, storicamente un tantino discutibili, ma diciamo che i fatti basilari quelli erano. Ebbene, uno dei personaggi sottovalutati di quella storia è di sicuro quello di Elena di Baviera, sorella di Elisabetta che doveva andare in sposa all’imperatore Francesco Giuseppe. Non fosse che questi le diede un due di picche colossale, preferendole la sorella minore. Già, ma che ne fu del povero cuore spezzato di Elena?

Elena di Baviera, o di come essere la sorella della principessa Sissy

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Crediti foto: @Austrian National Library , Public domain, via Wikimedia Commons

Elena Carolina Teresa di Wittelsbach, nota anche come Néné, nacque a Monaco di Baviera il 4 aprile 1834 e morì a Ratisbona il 16 maggio 1890. Era la seconda figlia di Massimiliano Giuseppe di Baviera (ramo ducale secondario della famiglia reale) e della principessa Ludovica di Baviera (figlia di re Massimiliano I di Baviera e dunque facente parte del ramo reale principale della famiglia).

Sorella maggiore di Elisabetta, Elena era cattolica e spesso si dedicava alle opere di carità e alla cura dei malati. Trascorse l’infanzia nel castello di Possenhofen, la residenza estiva della famiglia. Questo fino a quando l’arciduchessa Sofia di Baviera, madre dell’imperatore Francesco Giuseppe d’Austria, nonché sorella di Ludovica, decise di tramare con quest’ultima per far sposare il figlio con la cugina.

Sofia, in realtà, non era entusiasta dell’educazione data da Ludovica ai figli, ma convenne che il matrimonio con Elena fosse una buona scelta. Così Ludovica, pronta a tutto pur di vedere la figlia diventare imperatrice d’Austria, obbligò la figlia a imparare il francese e il cerimoniale della corte imperiale.

Cosa che Elena fece di buon grado, abbastanza entusiasta di sposare il cugino (che fra l’altro aveva visto solamente una volta, da bambini, a Innsbruck) e di diventare imperatrice. Così le due genitrici decisero di far incontrare i due in occasione del ballo della vigilia del compleanno dell’imperatore.

Ludovica e Elena partirono alla volta del ballo, portandosi dietro anche Elisabetta. Ed è qui che i sogni di Elena si infransero: Francesco si innamorò di Elisabetta e trasformò quella che doveva essere la serata di Elena in un incubo. La poveretta fu costretta ad assistere mentre quello che si supponeva essere il suo futuro sposo, faceva passare davanti a lei la sorella minore.

Francesco, abbastanza incurante a dire il vero del patimento che stava dando a Elena, ballò tutta la sera con Elisabetta, danzando con lei in quei balli che, in teoria, dovevano essere di Elena. Inoltre consegnò a Elisabetta il bouquet che ufficializzava la scelta della futura sposa.

Il giorno successivo Francesco chiese la mano di Elisabetta. La quale accettò, sostenuta anche dalla madre. A Ludovica, infatti, non interessava poi più di tanto quale figlia si sarebbe sposata con l’imperatore. L’importante era che una delle due salisse al trono.

Immaginatevi come si dovette sentire Elena: umiliata davanti a tutti (i partecipanti, infatti, sapevano che lei era lì per ricevere la proposta di matrimonio di Francesco), tradita dalla sorella, messa da parte dalla madre e rifiutata da Francesco.

Le cose non migliorarono certo col passare del tempo. Arrivata a 22 anni Elena non aveva ancora trovato un pretendente. Così Ludovica decise di prendere in mano la situazione e la sua scelta cadde su Massimiliano Antonio, il principe ereditario di Thurn und Taxis. Si trattava del discendente di una famiglia nobile lombarda, erede della dinastia che aveva fondato la posta e il cui antenato era stato nominato maestro del servizio postale imperiale, incarico poi divenuto ereditario.

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Crediti foto: @Austrian National Library , Public domain, via Wikimedia Commons

Insomma, Elena passò dal dover sposare l’imperatore allo sposare il capo dei postini, in pratica. Ma in realtà la cosa non dispiacque affatto né alla ragazza né al futuro sposo. Ludovica fece incontrare i due a Possenhofen e fra i due scoccò la scintilla. Certo, Massimiliano non era noto per la sua bellezza, ma era assai colto e apprezzava molto il carattere di Elena.

Ovviamente anche i genitori di Massimiliano erano al settimo cielo: in questo modo potevano imparentarsi con l’imperatore. Ma non tutti erano felici di tale unione. Il re Massimiliano II di Baviera, il capo della casata di Wittelsbach, non gradiva i matrimoni impari fra i membri della famiglia. Elena, così come Elisabetta, per nascita era un’altezza reale, mentre Massimiliano Antonio non lo era.

Così si rifiutò di dare il suo consenso per le nozze. Diciamo che Elena non era proprio fortunatissima con i pretendenti, ma non certo per colpa sua. Tuttavia questa volta fu proprio Elisabetta, ormai diventata imperatrice, a risolvere la situazione. Forse si sentiva un po’ in colpa per aver soffiato il fidanzato e il trono alla sorella, ma tanto fece e tanto insistette, che convinse il cugino Massimiliano II a concedere la sua approvazione.

Finalmente Elena e Massimiliano si sposarono, ma ad una condizione: Elena sarebbe rimasta altezza reale e non sarebbe retrocessa ad altezza serenissima dopo il matrimonio. Inoltre mantenne anche il titolo di duchessa di Baviera.

Intanto il rapporto fra Elisabetta ed Elena era andato decisamente migliorando, tanto che Elena divenne una confidente dell’imperatrice. Le due sorelle fra di loro parlavano sempre in inglese visto che alla corte austriaca in pochi parlavano tale lingua.

Elena si sposò il 24 agosto 1858 e il 22 dicembre andrò con il marito a Ratisbona. Qui la popolazione accolse con favore la duchessa. Nel 1959 nacque Luisa Matilde, la prima figlia, mentre nel 1860 fu la volta di Elisabetta Maria. Subito dopo andò a Corfù a trovare la sorella Elisabetta, malata anche a causa della depressione causata dal cerimoniale di corte e dall’implacabile zia Sofia.

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Crediti foto: @Munich : H Holz, Public domain, via Wikimedia Commons

Nel 1862 arrivò l’erede maschio, Massimiliano Maria, seguito nel 1867 da Alberto. In realtà il matrimonio fra Elena e Massimiliano fu molto felice, ma durò poco. Massimiliano Antonio, infatti, soffriva di una patologia renale cronica e nessun trattamento poté salvarlo: morì nel 1867 a soli 35 anni.

Elena ne fu devastata e ci mise parecchio tempo a riprendersi. Per poter stare vicino alla famiglia, acquistò il castello Tutzing. Inoltre, nel frattempo, con la morte del marito e del suocero, divenne il capofamiglia, dovendo così gestire gli affari di famiglia. Questo almeno fino a quando tale ruolo non spettò al figlio Massimiliano, diventato settimo principe di Thurn und Taxis a 21 anni.

Ma la vita non aveva finito di infierire su di lei. La figlia Elisabetta ebbe un figlio, solo che il parto causò gravi conseguenze alla ragazza, la quale morì a soli 21 anni. Elena cercò conforto nella fede, ma pochi anni dopo morì anche il figlio Massimiliano. Il che la condusse a una forma di pazzia. Considerate anche che la depressione cronica sembrava essere ereditaria nella famiglia reale di Baviera. Non solo Elena ed Elisabetta, ma tutti i figli di Ludovica ne soffrirono. E di certo i matrimoni fra consanguinei non aiutarono.

Erede di Massimiliano fu il fratello Alberto, il quale dimostrò di essere un bravo principe. Grazie a questo, Elena sembrò migliorare, ma per poco. Qualche tempo dopo, infatti, una grave infiammazione della gola le impedì di mangiare. Deperì così rapidamente fino a che non fu colpita dalla febbre alta che le causò anche una forma di delirio che la portò alla morte. Accanto a lei, fino alla fine, rimase la sorella Elisabetta.