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chiudere un occhio per l'ammiraglio Nelson non era un semplice modo di dire

Chiudere un occhio, per l’ammiraglio Nelson non era un semplice modo di dire

Chiudere un occhio, modo di dire che denota la scelta deliberata di ignorare o trascurare qualcosa, nello specifico comportamenti tutt’altro che leciti o informazioni spigolose. Ovviamente l’accezione può essere anche positiva, solo se si accetta la furbizia come un dato concreto e vantaggioso. Per quanto la locuzione sia comune nel parlato italiano, essa deriva da una lingua diversa, precisamente dall’inglese. Sbagliato anche pensare come la terminologia affondi le sue radici in un passato remoto, sbiadito e poco certo. Nossignore! Il modo di dire nasce in seno al XIX secolo e può vantare una paternità di un certo spessore: un tizio qualunque di nome Horatio Nelson, sorry, Lord Horatio Nelson.

L’ammiraglio inglese non ha bisogno di chissà quali presentazioni. Vincitore sulla controparte napoleonica nelle battaglie del Nilo o di Trafalgar, l’anonimo e per nulla carismatico (si fa per dire) Nelson fu uno degli avversari più validi, se non il più ostico da battere, osservandolo dalla prospettiva bonapartista. Ma non starò qui a rivangare meriti bellici e imprese colossali, l’intento è un altro, anche se si ricollega ad un episodio di carattere strategico-militare. Anzi, forse è meglio citarne due!

Sì esatto, perché per quanto il gesto che ha reso noto l’ammiraglio Nelson etimologicamente parlando sia uno ed uno soltanto – ovvero l’insubordinazione – l’origine e il contesto di esso è duplice, così come è doppia la narrazione che se ne fa. Io vi presenterò entrambe le opzioni, anche se propendo per una piuttosto che per l’altra. Diamo priorità alla cronologia e muoviamo il mappamondo puntando il dito sul Portogallo, nell’anno di grazia 1797. Al largo di Capo San Vincenzo, costa meridionale portoghese, la densa nebbia tiene a bada lo spirito belligerante di due flotte contrapposte: quella spagnola, superiore per numero e armamento, e quella inglese, sotto il comando dell’allora ammiraglio Sir John Jervis.

Il cauto ammiraglio Jervis, consapevole dell’inferiorità numerica, ordinò alla sua flotta di non attaccare. L’idea era quella di sfruttare la nebbia per ritirarsi altrove e organizzare un nuovo piano di battaglia. L’ordine passò tra tutti i vascelli, ma su uno incontrò l’ostinazione di un commodoro, Horatio Nelson. Egli vedeva nella nebbia un fattore di vantaggio per cogliere alla sprovvista gli spagnoli, i quali non si sarebbero aspettati un attacco indirizzato alla retroguardia. Ad apparire originale fu il modo in cui Nelson disobbedì all’ordine, dando via all’assalto. Il commodoro avvicinò il cannocchiale all’occhio destro, da cui era cieco da almeno tre anni (a causa di un colpo ricevuto durante la Battaglia di Calvi). Nel farlo esclamò in modo ironico: “No, non mi sembra di veder navi” – procedendo oltre. Manco a dirlo, l’insubordinazione (derivata dal suo “chiudere un occhio”) garantì una schiacciante vittoria alla flotta britannica.

Il secondo episodio è molto simile per dinamica e sequela di eventi e – per quanto questo sia un mio personale punto di vista (capita la battuta…) – risulta essere anche più credibile perché meno avventato. È il 1801, la Royal Navy è stanziata di fronte al porto di Copenaghen. Sebbene la Danimarca-Norvegia non sia in guerra con il Regno Unito, dalle parti di Londra temono che la neutralità possa giocare a favore di Napoleone, in termini di rifornimento. L’ordine dallo Stato Maggiore è di tenere a bada la flotta danese-norvegese e, se necessario, cimentarsi in una preventiva azione di guerra. L’ammiraglio a capo delle operazioni era Sir Hyde Parker. Quest’ultimo ingaggiò la battaglia che, almeno inizialmente, arrise agli inglesi.

Nel bel mezzo dello scontro (durato circa quattro ore), alcuni vascelli della Royal Navy si incagliarono nei banchi sabbia, così l’ammiraglio Parker diede l’ordine di ritirarsi. Indovinate chi, tra gli altri ufficiali impegnati nel cannoneggiamento, si macchiò d’insubordinazione non rispettando l’ordine ed anzi, proseguendo con le ostilità? Pare che anche questa volta Horatio Nelson fece il giochetto del cannocchiale dicendo di non vedere navi pericolose all’orizzonte. La Battaglia di Copenaghen, avvenuta il 2 aprile 1801, arrise ai sudditi di Sua Maestà Giorgio III d’Inghilterra. A Nelson bastava chiudere un occhio per vincere; ecco il segreto di tutto.