Conosciamo davvero Atena, la dea della saggezza e della guerra della mitologia greca? Se tutto quello che sapete di lei si basa sui Cavalieri dello Zodiaco, allora avrete una sorpresa: certo, era assai intelligente e una fine stratega, ma aveva anche un lato decisamente più vendicativo.
Chi era Atena?

Partiamo dalle basi. Atena era la figlia di Zeus e Meti e faceva parte delle dodici principali divinità olimpiche greche. Così come la sua corrispondente romana, Minerva, era la dea della saggezza e della guerra. Sì, tecnicamente esiste anche un altro dio della guerra, Ares, ma sono sfumature diverse: Ares è il dio della guerra feroce e brutale, mentre Atena della guerra basata più sulla strategia e sulla tecnica.
Come se non bastasse, era anche la dea dell’artigianato e della tessitura, protettrice della città di Atene (fra l’altro l’unica città che portava il suo nome) e protettrice di eroi come Ulisse e Perseo. Presente sia nell’Iliade che nell’Odissea, era anche una delle tre dee vergini, insieme ad Artemide ed Estia. Ed era molto più tosta e peperina rispetto all’Atena dei Cavalieri dello Zodiaco, impegnata a farsi salvare un giorno sì e l’altro pure.
Diversi i miti che ne parlano e da cui potremo scoprire qualcosa di più su di lei.
Nascita – Atena vanta una delle nascite più spettacolari fra gli Olimpi. Era l’epoca immediatamente successiva alla sconfitta dei Titani, quando Zeus divenne re degli dei e decise di sposare la dea Meti. Una profezia diceva che da lei avrebbe avuto due figli, una femmina prima e poi un maschio. Solo che Gaia e Urano avvertirono Zeus: il figlio lo avrebbe un giorno spodestato, fra l’altro come fatto da Zeus stesso col padre Crono e da Crono col padre Urano. Insomma, una tradizione di famiglia che Zeus, per ovvi motivi, decise di interrompere.
Solo che lo fece in un modo assai peculiare. In pratica inghiottì Meti mentre era incinta della prima figlia. A questo punto a voi scegliere la versione: secondo Esiodo, semplicemente un bel giorno Atena saltò fuori dalla testa di Zeus. Secondo un’altra versione fu Efesto a spaccare con un’ascia la testa di Zeus, dilaniata da un lancinante mal di testa e facendo così uscire la dea. Che saltò fuori dalla testa del padre vestita e armata di tutto punto. Il che spiega il mal di testa. Ah, pare che Zeus, forse per via anche della nascita particolare, abbia sempre avuto una certa predilezione per Atena, non sgridandola mai e non andando mai contro di lei. Cosa di cui Ares, altro figlio di Zeus, si lamentò. Che la gelosia fra fratelli è storia di vecchia data.
Pallade Atena – Atena ebbe molti nomi, fra cui anche Pallade Atena. L’origine di questo nome è raccontata in due storie. Scegliete quella che preferite. La prima è che Pallade fosse un gigante che combatté contro gli dei dell’Olimpo durante la guerra chiamata Gigantomachia. A quanto pare, alla fine, Atena scuoiò Pallade e usò la sua pelle come armatura.
La seconda versione sostiene che Pallade era un’amica d’infanzia di Atena. Così come raccontato da Apollodoro, dopo la sua nascita il dio fluviale Tritone allevò Atena insieme alla propria figlia, Pallade. Addestrate entrambe nell’arte della guerra, inevitabilmente finirono per scontrarsi. Durante la battaglia, Pallade stava per sferrare un terribile colpo ad Atena. Ma Zeus, spaventato per la figlia, pose sulla traiettoria del colpo l’egida (lo scudo). Pallade, distratta dal movimento, alzò lo sguardo, permettendo così ad Atena di sferrarle un colpo mortale. Del tutto involuto: le due non volevano uccidersi. Sconvolta per la morte dell’amica, Atena decise di prendere il suo nome, costruendo anche una statua di legno che la raffigurava e mettendo l’egida sul suo petto.
Perseo – Atena era anche una fiera sostenitrice di diversi eroi greci. Il primo fu Perseo, figlio di Zeus e Danae, la figlia del re di Argo. Il re dell’isola di Serifo voleva sedurre Danae, ma Perseo non gradiva troppo questo interessamento, tenendo il sovrano alla larga. Così, per toglierselo dai piedi, il re spedì Perseo a caccia della testa della Gorgone. In pratica voleva farlo fuori, visto che era un’impresa impossibile: Medusa, questo il nome della Gorgone, aveva la testa piena di serpenti e con il suo sguardo poteva pietrificare chiunque.
Perseo non avrebbe avuto molte chance di successo se non fosse stato proprio per i consigli di Atena. Prima lo condusse dalle sorelle delle Gorgoni che gli rivelarono la posizione delle Esperidi, le quali sapevano dove si trovassero le Gorgoni. Poi gli regalò i sandali alati, il copricapo dell’invisibilità di Ade, una falce di adamantino e una bisaccia dove riporre la testa di Medusa. Debitamente equipaggiato, riuscì a sorprendere le Gorgoni grazie al copricapo dell’invisibilità, decapitando Medusa (che era l’unica Gorgone mortale). Poi diede la sua testa ad Atena, la quale la appiccicò al centro del suo scudo.

Ercole – Atena aiutò anche il fratellastro Ercole, figlio di Zeus e Alcmena. E lo aiutò più volte. Era non gradì la nascita di questo ennesimo figlio illegittimo del marito Zeus e cercò così di ucciderlo sin dalla nascita. Quando Ercole nacque, i genitori ebbero paura dell’ira di Era e decisero così di abbandonare il bimbo in un campo, per farlo morire. Atena trovò il bambino nel campo mentre era in compagnia di Era e, nascondendole la vera identità del piccolo, convinse Era ad allattarlo. Il che durò poco visto che Ercole si attaccava con troppa veemenza. Era decise così di abbandonarlo e Atena lo riportò alla madre, dicendole di crescere il bambino.
Successivamente Era fece impazzire Ercole e l’eroe, nella sua follia, uccise la moglie e i figli. Stava anche per uccidere il padre adottivo, ma Atena gli lanciò una pietra in testa e lo fece svenire. Per espiare le sue colpe, Ercole dovette compiere le Dodici Fatiche. E anche qui Atena non si risparmi. Per esempio, gli donò una corazza d’oro per uccidere il Leone di Nemea, una spada d’oro per tagliare le teste dell’Idra di Lerna e delle nacchere di bronzo per allontanare gli uccelli di Stinfalo.
Bellerofonte – Continua la lista degli eroi aiutati da Atena. Bellerofonte era il figlio di Poseidone e della regina di Corinto. Ad un certo punto finì in Licia e qui il re gli diede il computo di uccidere la Chimera, un mostro a tre teste e sputafuoco, con corpo di leone, capra e serpente. Per riuscire a portare a termine tale impresa aveva bisogno dell’aiuto di Pegaso, un cavallo alato immortale, figlio fra l’altro della Medusa.
Così Atena comparve in sogno a Bellerofonte e gli disse che per riuscire a domare Pegaso avrebbe dovuto sacrificare un bue bianco a Poseidone. Poi avrebbe dovuto usare una briglia d’oro per domarlo. Ovviamente Atena gli lasciò la briglia d’oro e così Bellerofonte, con l’aiuto di Pegaso, riuscì a uccidere la Chimera.
Ulisse – Ulisse o Odisseo era uno dei protetti di Atena. Solo che la dea non poté aiutarlo direttamente nel suo viaggio di ritorno verso Itaca. Solamente quando naufragò sulle coste dell’isola di Scheria, dove lo trovò Nausicaa, la principessa figlia del re Alcinoo, ecco che Atena poté comparire in sogno alla principessa spingendola a soccorrere Ulisse.
Successivamente, quanto Ulisse torna a Itaca, la dea, travestita, mente a Ulisse dicendogli che la moglie Penelope si era risposata, credendolo morto. Ma Ulisse non si fece ingannare, la riconobbe e la dea, compiaciuta dell’intelligenza del suo protetto, gli spiegò come riconquistare il suo regno. Fra l’altro fu lei a tramutare le sue sembianze in quelle del vecchio mendicante Iro, in modo da non farlo riconoscere dai Proci.
Inoltre Atena guidò anche Telemaco, il figlio di Ulisse, nei suoi viaggi, questa volta assumendo le sembianze del precettore Mentore.
Erittonio – Erittonio era figlio di Efesto e Gea, re di Atene. Anche se pure la sua nascita fu alquanto particolare. In pratica Atena un giorno andò da Efesto, il fabbro degli dei, per farsi forgiare delle armi. Il dio, però, era appena stato respinto dalla moglie Afrodite, dunque inseguì Atena, cercando di insidiarla. Atena riuscì a respingerlo, anche se lui eiaculò sulla sua gamba. Alquanto disgustata, la dea si ripulì e gettò il seme a terra. Da qui nacque Erittonio.
Atena poi rapì il bambino e lo allevò in segreto. Voleva renderlo immortale così lo mise in uno scrigno pieno di serpenti. Cosa da NON provare a fare assolutamente. Comunque sia, affidò lo scrigno a Pandroso, la figlia di Cecrope, intimandole di non aprire lo scrigno. Cosa che puntualmente Pandroso fece. Arrabbiatissima, Atena fece impazzire la ragazza, costringendola a gettarsi dalla cima dell’Acropoli.
Una volta adulto, Erittonio depose il re di Atene e prese il trono. Ovviamente le prime cose che fece fu creare una statua di legno per Atena e istituire le Panatenee, festività in onore della dea.
Aracne – Ma Atena non era nota solamente per la protezione che offriva ai suoi prediletti. No, era anche assai vendicativa e quando si arrabbiava era terribile. Questo, almeno, ci insegna la storia di Aracne. Ricordate che Atena era anche la protettrice dei mestieri? Ebbene, un giorno qualcuno sostenne che la mortale Aracne fosse più brava della dea nella tessitura. In effetti Aracne era così brava che le ninfe accorrevano in massa non solo per vedere le sue opere finite, ma anche per osservarla al lavoro.
Tutti pensavano che il motivo per cui era così brava fosse che Atena stessa fosse la sua maestra. Ma Aracne negò fermamente e in un impeto di orgoglio malsano decise di sfidare la dea a una gara di tessitura. Nel caso Atena avesse vinto, Aracne avrebbe accettato qualsiasi punizione.
Indispettita dall’arroganza della ragazza, Atena accettò la sfida. Atena tessé un’immagine della sua sfida contro Poseidone per ottenere la città di Atene, raffigurando anche le punizioni per i mortali che osavano sfidare gli dei. Aracne, invece, tessé alcune scene delle avventure di Zeus e svariati altri episodi di cattiva condotta celeste. Aracne vinse la gara a mani basse: le sue immagini erano così realistiche che sembravano prendere vita.
Solo che Atena si arrabbiò tantissimo per la sconfitta e strappò l’arazzo. Poi la aggredì e la impiccò. Pentitasi del suo scatto d’ira, poi, decise di lasciarla vivere, ma trasformandola in un ragno.
Il giudizio di Paride – Atena compare spesso anche nell’Iliade. Era un’alleata dei Greci e nemica dei Troiani, fin dal principio. Questo perché partecipò alla gara relativa alla dea più bella insieme a Era e Afrodite. Eris, la dea della discordia, indispettita dal fatto di non essere stata invitata a uno degli innumerevoli banchetti degli dei, aveva fatto rotolare una mela d’oro nella stanza del banchetto. E sulla mela c’era scritto “Alla più bella”. Era, Afrodite e Atena chiesero a Zeus di scegliere, ma quest’ultimo si guardò bene dal fornire un giudizio.
Così si decise che a scegliere sarebbe stato un mortale. E il “fortunello” fu Paride di Troia che, all’epoca, viveva come un pastore, essendo staro abbandonato in campagna in fasce a causa di una profezia nefasta sulla caduta di Troia. Comunque sia, le tre dee si presentarono a Paride, ciascuna offrendogli un dono se l’avesse scelta. Era gli disse che lo avrebbe reso il re di tutte le terre. Atena che lo avrebbe reso invincibile in battaglia e abile in ogni arte. Afrodite gli promise Elena, la donna più bella del mondo. Il resto è storia: Paride scelse Afrodite, Atena se lo legò al dito e si schierò con i Greci contro i Troiani.

Aiace – A seguito della morte di Achille durante la guerra di Troia, i Greci organizzarono una gara per stabilire chi avrebbe dovuto ottenere le sue armi e armatura. In finale arrivarono Ulisse e Aiace e alla fine vinse Ulisse. Accecato dalla rabbia, Aiace decise di attaccarlo di notte, ma Atena lo fece impazzire, facendogli uccidere il suo bestiame. Una volta rinsavito, scoperto ciò che aveva fatto, Aiace decise di suicidarsi gettandosi sulla sua spada.
Ettore e Achille – Ad un certo punto della guerra di Troia, Achille ed Ettore iniziano a giocare a rimpiattino attorno alle mura di Troia, combattendo fino alla morte. Ma Ettore riuscì a sfuggire ad Achille, il quale non riuscì a raggiungerlo. Così Atena apparve ad Achille e gli disse di bloccare la caccia: avrebbe convinto lei Ettore a resistete e combattere. Poi Atena apparve a Ettore, ma nelle sembianze del fratello Deifobo. Così travestita, spinse Ettore a combattere.
Ettore allora decise di smetterla di scappare e sfidò di nuovo Achille. Achille scagliò così la sua lancia, ma Ettore la schivò. Senza farsi notare, Atena prese la lancia e la diede di nuovo ad Achille. Ettore scagliò la sua, ma la lancia si infranse contro lo scudo dell’eroe greco. Così Ettore chiese a Deifobo di dargli un’altra lancia, ma in realtà Deifobo non era lì: era al sicuro dietro le mura di Troia, visto che il Deifobo con cui Ettore aveva parlato era Atena travestita.
Ettore capì di essere stato ingannato da Atena e che la sua ora era ormai giunta. Achille poté così uccidere Atena.