Almanacco del 7 giugno, anno 1507: papa Giulio II della Rovere proclama santo Nicolò Politi, eremita vissuto nel XII secolo. Con un breve apostolico il pontefice concesse la sanatoria per la traslazione del corpo del santo nella chiesa principale della città di Alcara. Politi divenne così santo patrono delle città di Adrano e Alcara Li Fusi.

Nicolò nacque nel 1117 dalla nota famiglia Politi, che dopo anni di digiuni e preghiere di età avanzata ebbero solo questo figlio. Come tutti gli uomini e le donne destinati alla santità la sua infanzia fu prodigiosa, una vera e propria testimonianza della sua fede.
All’età di 17 anni i genitori decisero per lui un matrimonio con una giovane ragazza di buona famiglia ma egli era deciso a servire il Signore. Così la prima notte di nozze in seguito a una visone si recò in una grotta ove vi rimase tre anni, spostandosi in seguito verso Alcara. Durante i suoi viaggi subì le tentazioni del demonio ma vi resistette e continuò a vivere in perfetti luoghi d’eremitaggio, tra grotte, boschi e vicino a corsi d’acqua.

Ricevette notizia della sua morte imminente, e quando avvenne le campane della chiesa della città in cui si trovava presero a suonare senza che nessuno le azionasse. Riconosciuto il corpo del santo i cittadini lo posero con cura sul feretro e lo portarono in processione. Il culto divenne prolifico e la tomba continuò a far registrare miracoli.
Papa Giulio II, eletto verso la fine del 1503, non poté fare a meno di riconoscere lo status di santità. Giulio II si distinse per il suo animo guerresco volto a proteggere la libertas Ecclesia e ad ingrandire i domini per la propria famiglia. Strinse alleanze e sobillò battaglie che ebbero come teatro proprio la penisola italica, ma divenne famoso anche per il suo mecenatismo.

Il 7 giugno 1507, il vescovo di Roma, promulgò il breve pontificio. Un documento meno solenne della bolla papale, il quale concedeva la sanatoria ai cittadini di Alcara. Il documento infatti riconosceva non solo l’avvenuto spostamento del corpo del beato, ma concedeva lo status di santo e ne regolarizzava il culto.