Storia Che Passione
accadde oggi: 7 dicembre

Accadde oggi: 7 dicembre

Almanacco del 7 dicembre, anno 1815: il maresciallo Michel Ney viene giustiziato da un plotone d’esecuzione, condannato alla pena capitale per tradimento. Audace comandante, eccelleva nell’elaborazione delle strategie di campo, si distinse particolarmente durante le guerre napoleoniche. Continuerà ad essere celebrato come uno dei più coraggiosi marescialli francesi.

accadde oggi: 7 dicembre

Michel Ney era duca di Elchingen e generale francese, arruolatosi per la prima volta nel copro degli ussari, nel 1787, ottenne diverse promozioni. Già nel 1792 egli era sergente maggiore di reggimento, l’anno successivo ebbe ai suoi comandi 500 uomini, e prese anche parte a una loggia massonica. Sposò la figlia di un funzionario della corte di Luigi XVI, che divenne poi un’ancella di Giuseppina futura imperatrice.

Napoleone nominò Ney maresciallo dell’impero nel 1804, consegnandoli il comando del VI corpo della Grande Armata. Ney divenne amico del barone svizzero Antoine de Jomini, che poté, con il suo aiuto, pubblicare un trattato di strategia militare. Partecipò alla battaglia di Ulm e condusse l’offensiva a Elchingen e proprio in seguito a questi eventi che Napoleone nominò Ney duca. Diversamente andò il suo coinvolgimento nella campagna di Prussia.

7 dicembre, Ney

A causa dei numerosi screzi e dissapori venutisi a creare con altri ufficiali, rimase inoperoso fino 1812, per essere reintegrato solo in vista della campagna di Russia. La tenacia e il valore dimostrati gli valsero la nomina a principe della Moscova e continuò a distinguersi in battaglia rimanendo fedele a Napoleone fino al 1814. Una volta imprigionato sull’Isola di Elba, Ney entrò a far parte del Consiglio di Guerra e ottenne la fiducia del nuovo sovrano, Luigi XVIII. Si diffuse ben presto la notizia della fuga di Napoleone dall’Isola, e il nuovo governo incaricò proprio Ney di fermarlo prima che scoppiasse una nuova guerra civile.

Quando il generale incontrò il suo vecchio imperatore, tornò velocemente sotto le sue insegne, ed elaborando per lui le necessarie strategie militari per riguadagnare il potere. Ney si rese uno dei protagonisti della battaglia di Waterloo ma non riuscì a conquistare la vittoria. Rientrato a Parigi, le truppe del re lo arrestarono per tradimento, lo sottoposero a processo presso la Camera dei Pari di Francia.

7 dicembre, fucilazione olio su tela

Così il 7 dicembre del 1815 il plotone d’esecuzione, ricevuto l’ordine dal tribunale, la sentenza a morte per alto tradimento, fece fuoco. Sul luogo dell’esecuzione sorge ora una statua bronzea, in memoria di un simile personaggio.