Storia Che Passione
Accadde oggi: 27 gennaio

Accadde oggi: 27 gennaio

Almanacco del 27 gennaio, anno 945: Costantino VII Porfirogenito rovescia, fa arrestare e costringe alla vita monastica i suoi più acerrimi rivali politici, divenendo finalmente l’unico vero imperatore romano. L’evento fu degno di nota perché dopo anni di falsa co-reggenza, di usurpazioni e svilimenti, tornò a sedere sul trono bizantino un valido e legittimo imperatore.

Accadde oggi: 27 gennaio

Costantino VII quel destino agguantato il 27 gennaio del 945 ce l’aveva nel sangue, o meglio, nel nome. Porfirogenito (Porphyrogennētos) significa “nato nella porpora”. Così facendo suo padre, il basileus Leone VI indicò la strada per la successione imperiale. Beffardo il fato, poiché per trent’anni il Porfirogenito si disinteressò completamente alle questioni di Stato (un po’ per sincera indifferenza politica, un po’ perché costretto da altre personalità che invece il potere lo bramavano eccome) e si spese totalmente per la cultura, l’arte e più in generale la conoscenza.

Egli divenne imperatore molto giovane, ma il potere reale fu usurpato dal reggente Romano I Lecapeno, che si proclamò co-imperatore nel 920 e fece sposare sua figlia Elena a Costantino, per legittimare la sua posizione. L’egemonia di Romano Lecapeno durò più di vent’anni. Essa si contraddistinse anzitutto per l’accrescimento del potere della sua famiglia. I suoi figli – Cristoforo, poi Stefano e Costantino Lecapeno – assunsero tutti la carica imperiale, sempre associata a quella paterna. Il Porfirogenito, che pure restava basileus, ricopriva un ruolo assolutamente cerimoniale, svincolato dalle prerogative di governo.

27 gennaio moneta di Costantino VII Porfirogenito

La situazione così presentata durò fino al 944, anno in cui i figli minori di Romano, ovvero Stefano e Costantino, temendo per la loro posizione quantomai precaria di fronte al rinnovato interesse del Porfirogenito per le questioni interne, attuarono un colpo di stato. I fratelli fecero rapire nella massima segretezza l’imperatore e lo esiliarono sull’isola di Proti. Tuttavia i due fecero male i conti, ignorando la popolarità che il padre deteneva presso i ceti più potenti dell’impero. È vero, Romano Lecapeno era un usurpatore, ma dotato di grandissimo carisma, inoltre era un capace amministratore e un abile condottiero. Qualità che i suoi figli non sfioravano minimamente.

In quell’esatto istante rientrò in scena Costantino VII Porfirogenito. Chiesa ed esercito non riconobbero l’autorità dei deboli Lecapeni. Costantino reclamò per sé la sovranità e il 27 gennaio 945 emise l’ordine di arresto per i suoi rivali. Seguì il confino dei Lecapeni. Ironia della sorte, i due furono spediti a Proti, dove incontrarono il padre che loro stessi fecero esiliare. Leggenda vuole che Romano accolse i figli traditori con sarcasmo, scusandosi al posto dei monaci lì presenti per la mancata accoglienza imperiale, della quale la coppia teoricamente doveva essere degna. I fratelli conclusero la loro vita in isole diverse, Stefano a Lesbo e Costantino a Samotracia.

27 gennaio Costantino VII imperatore bizantino

Ripristinata la propria autorità imperiale, Costantino VII Flavio, detto il Porfirogenito, regalò all’Impero bizantino una nuova epoca dell’oro. Fiorirono le arti, si consolidò il potere centrale, burocrazia e amministrazione si rinforzarono. Persino negli affari esteri Costantinopoli tornò a fare la voce grossa. Degna di nota fu l’avvicinamento politico con la Rus’ di Kiev, la quale andò progressivamente cristianizzandosi sotto l’influenza di Bisanzio.