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Costantino VI, l’imperatore bizantino fatto accecare da sua madre

Qual è il modo migliore per sbarazzarsi di un avversario politico? I bizantini avrebbero risposto la mutilazione, che poneva il nemico fuori dai giochi senza dover ricorrere necessariamente all’omicidio. Tuttavia, questa abominevole pratica era diffusa anche fra esponenti della stessa famiglia: era quindi bene guardarsi pure dai propri congiunti più stretti. Fu il caso di Costantino VI, fatto deporre e accecare dalla sua stessa madre, Irene l’Ateniese.

Costantino VI era figlio del basileus, cioè dell’imperatore bizantino, Leone IV e, appunto, di Irene, appartenente ad una nobile famiglia di Atene, da cui deriva il suo soprannome. Quando Leone morì nel 780, Costantino aveva appena nove anni; per questa ragione, ascese al trono sottoposto alla reggenza della madre. Anche quando Costantino raggiunse l’età matura, nel 790, Irene continuò di fatto a regnare al posto del figlio, entrando quindi in forte attrito con lui.

Per non perdere il trono, Irene complottò contro Costantino, e facendo leva sull’impopolarità del figlio, ordì un colpo di stato ai suoi danni. Lo face deporre dal trono e accecare, proprio per renderlo completamente inabile, secondo la mentalità del tempo, al governo dell’Impero. Le modalità brutali con le quale sì compì l’accecamento e le pessime condizioni di detenzione dell’ormai ex imperatore ne comportarono il decesso dopo poco tempo. Irene rimase quindi sola nel detenere il trono di Costantinopoli; solamente altre tre donne riusciranno a compiere la medesima impresa: Zoe, Teodora ed Eudocia, tutte e tre nel corso dell’XI secolo.

Quelle delle mutilazioni politiche era purtroppo prassi comune alla corte porfirogenita di Bisanzio. Un altro caso rimasto celebre è quello di Giustiniano II, il quale nel 695 fu deposto dal generale Leonzio. Quest’ultimo, prima di esiliare il suo rivale, ne ordinò l’amputazione del naso. Giustiano II, infatti, passò alla storia con il soprannome “Rinotmeto“, che in greco significa appunto naso (rinos) tagliato (tmetos). A differenza dello sfortunato Costantino, Giustiniano sopravvisse alla mutilazione e anzi dieci anni dopo riuscì a riconquistare il trono e a mantenerlo fino al 711.