Almanacco del 2 giugno, anno 1259: si celebrano le nozze di Manfredi di Sicilia e la principessa bizantina Elena Ducas presso il Castello Svevo a Trani. Manfredi era figlio naturale di Federico II di Svevia e Bianca Lancia, successivamente legittimato e nominato reggente per il nipote, divenne invece l’ultimo re della sua dinastia.

Il vincolo matrimoniale che legava Federico II di Svevia e la nobildonna Bianca Lancia d’Agliano, non venne riconosciuto dalla Chiesa che aveva in odio il casato Hohenstaufen. I due ebbero tre figli: due donne e Manfredi che godette dell’amore paterno e di molte attenzioni. Il padre gli aveva affidato la luogotenenza della Sicilia e dei feudi. Una volta deceduto il sovrano, Manfredi dovette attendere l’arrivo dell’erede designato, Corrado IV, che una volta giunto in Italia morì di malaria, lasciando un figlio piccolo. Manfredi dovette curare gli interessi del nipote fino a quando in seguito a una riappacificazione con la chiesa divenne re.
Manfredi contrasse ben due matrimoni. Il primo dei quali si tenne nel 1248, e suggellava un’alleanza con il casato dei Savoia, e non solo, la madre di Beatrice di Savoia era borgognona. Le seconde nozze che Manfredi celebrò il 2 giugno 1259 estendevano la sua rete di alleanze fino l’altra sponda dell’Adriatico.

Elena Ducas era figlia di Michele II d’Epiro e della santa Teodora di Arta, e discendeva dall’imperatore Alessio I Comneno. Il suo matrimonio con Manfredi aveva il fine di mantenere la pace tra la Sicilia e l’Epiro, e portava con se una dote consistente. Erano inclusi infatti i diritti sulla città di Durazzo, l’isola di Corfù, Valona, e molte altre città dell’Albania.
Manfredi da canto suo si impegnò a inviare 3000 fanti in aiuto al suocero, impegnato in una lotta con l’imperatore di Bisanzio. Le nozze furono sfarzose secondo quanto riportato da un cronista, e negli anni successivi i figli numerosi furono. Ma con l’infuriare dello scontro con gli angioini il quadro politico del mediterraneo cambiò. Manfredi perse la vita durante la Battaglia di Benevento, ed Elena che era fuggita con i figli riparò a Lucerna.

Elena vedova e privata dei possedimenti del marito cercò di fuggire in Epiro con i suoi figli. Avrebbe trovato riparo presso la sua famiglia ma una tempesta impedì il suo viaggio e cadde prigioniera degli angioini con tutta la sua prole. La vicenda che interessa le spoglie del re caduto valorosamente in guerra verranno invece narrate da Dante.