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Foto del giorno: i singolari aquiloni tetraedrici di Alexander Graham Bell

Foto del giorno: i singolari aquiloni tetraedrici di Alexander Graham Bell

Fotografia della Biblioteca del Congresso, Baddeck, Nuova Scozia, Canada, 1903. L’inventore scozzese, naturalizzato statunitense, Alexander Graham Bell bacia sua moglie Mabel mentre è all’interno dell’intelaiatura di un aquilone tetraedrico. La fotografia del 1903 è solo una delle tante a tema custodite negli archivi della Biblioteca del Congresso a Washington. La serie di scatti rappresenta la testimonianza diretta di uno dei contributi scientifici – forse il più sconosciuto, o comunque uno dei meno noti – di Bell: quello all’aerodinamica.

Foto del giorno: i singolari aquiloni tetraedrici di Alexander Graham Bell

Il nome di Alexander Graham Bell lo associamo per forza di cose al telefono. Gli storici tendono a parlare di poligenesi creativa in questo specifico caso, visto che l’elenco degli inventori dell’apparecchio annovera personaggi illustri del calibro di Charles Bourseul, Innocenzo Manzetti, Antonio Meucci, Johann Philipp Reis ed Elisha Gray. Ma non è questo l’argomento sul quale voglio battere quest’oggi. Ciò che deve essere chiaro, riguarda la passione di Bell per tutto ciò che poteva librarsi in aria e veleggiare grazie alla sola forza delle correnti.

Gli scatti proposti immortalano Bell e i suoi colleghi mentre testano e collaudano degli aquiloni tetraedrici. Una buona parte di questi presentano una fisionomia decisamente singolare: le celle a forma di piramide hanno attratto a lungo l’inventore scozzese perché potevano condividere i giunti (razionalizzando la forma dell’oggetto) e ridurre il rapporto peso/superficie.

Alexander Graham Bell aquilone tre ruote sei celle

Nella sua costante ricerca, Bell ipotizzò di poter costruire un aquilone tanto grande e ottimale da poter trasportare un uomo. Alla base dell’aquilone definitivo impostò il progetto “box kite” (letteralmente “aquilone scatolato”). Questo particolare design univa diversi soggetti triangolari tramite un telaio per creare una scatola. In tal modo, la superficie dell’aquilone aumentava con un leggero incremento di peso. Ciò si traduceva il più delle volte in un buon indicatore di una migliore capacità di volo.

Alexander Graham Bell aquilone spicca il volo 1902

Bell effettuò quindi una combinazione di diverse celle a forma di scatola, arrivando a costruire delle imponenti strutture piramidali, ognuna delle quali con tre lati e una base triangolare. Vi ho appena esplicitato in parole povere il significato di tetraedro. Che ci crediate o no, è una delle strutture più stabili in natura.

Alexander Graham Bell aquilone circolare

La sperimentazione tetraedrica sconfinò l’ambito dell’aerodinamica, toccando ad esempio anche quello edilizio. L’inventore adottò una simile struttura per far erigere una torre nella sua tenuta di Beinn Bhreagh, nella Nuova Scozia canadese.

Finalmente nel 1907 arrivò un successo, anche se non del tutto esente da problematiche. Alexander Graham Bell fu felice di presentare Cygnet, il “piccolo cigno” che in realtà era l’aquilone tetraedrico più grande mai realizzato. Lungo 12,2 metri, pensante circa 91 kg, lo componevano 3.393 celle. Riuscì a trasportare un passeggero umano a 50 metri sopra l’acqua, trainato da un piroscafo.

Alexander Graham Bell aquilone trascinato sull'acqua

A volare, volò; ma per atterrare, beh, non atterrò. Il Cygnet si schiantò a terra, riducendosi in mille pezzi. L’uomo che si trovava a bordo, Thomas Etholen Selfridge, sopravvisse per miracolo. Ma il destino sembrava averlo avvertito della fine incombente che lo aspettava. Un anno dopo l’assistente morì mentre si trovava sul Wright Model A. La storia lo ricorda per essere il primo essere umano a perdere la vita in un incidente aereo. Invece Bell, dopo un ulteriore progresso nella ricerca aereonautica, abbandonò definitivamente i progetti nel 1912. Un decennio dopo sarebbe venuto a mancare.