Fotografia di anonimo, Lituania (formalmente Impero russo), a cavallo fra XIX e XX secolo. Colui che vedete in foto aveva un nome, un mestiere e uno scopo. Si chiamava Vincas Juška, faceva il contrabbandiere di libri, e desiderava per il suo popolo un’educazione libera dalla morsa della censura e dell’indottrinamento propugnato dall’autocrazia zarista. La sua vicenda, che abbraccia due fette corpose di Otto e Novecento, è leggibile secondo una duplice lente: è sia il riflesso di un fenomeno storico microscopico e circoscritto, sia la manifestazione esplicita, diretta e universale del potere della cultura. Attraverso un volto barbuto e segnato dall’età, cerchiamo di conoscere questa storia.

Se volessimo indicare una data di partenza per introdurre il discorso, allora dovremmo puntare il dito sul 22 gennaio 1863. Quel giorno ebbe inizio la più lunga rivolta polacco-lituana contro il dominio dell’Impero russo. Promettendo di affrontare l’evento storico in un futuro appuntamento, mi limito a dire che l’insurrezione di gennaio (questo il termine caro alla storiografia) non conseguì nessun effetto, se non l’inasprimento dell’autorità zarista nei territori ribelli. Uno di questi era la Lituania, termine improprio visto che al tempo la regione baltica si componeva di governatorati fra di loro indipendenti ma subordinati alla corte pietroburghese.
La rivolta del 1863-64 convinse definitivamente il governo zarista di dover inibire l’influenza della Chiesa cattolica in Lituania, promuovere l’ortodossia e la cultura russa. Ciò avrebbe comportato negli anni a venire un processo di russificazione forzata, sostenuta da un’accanita censura contro ogni cosa che portava il segno della lingua o della tradizione culturale lituana. Per quarant’anni – dal 1864 al 1904 – la Russia zarista esercitò la politica del divieto della stampa lituana e dell’alfabeto lituano. Il decreto voluto dallo zar Alessandro II Romanov generò effetti immediati e sul lungo termine deleteri per la popolazione lituana, improvvisamente alienata dalle sue radici linguistiche, religiose e culturali.

Lo stato delle cose alimentò altresì un fenomeno, quello della resistenza attiva e chiaramente clandestina. Emerse il cosiddetto Knygnešystė, termine lituano che indica il fenomeno di contrabbando dei libri in lingua lituana. Uno dei knygnešiai (letteralmente “colui che porta i libri”) più famosi – ma non il più noto in assoluto – fu il protagonista della foto in esame. Vincas Juška nacque nel 1860 in un villaggio di contadini situato nel governatorato di Kovno (Kaunas in lituano).
La sua attività clandestina ebbe inizio intorno al 1880, quando contrabbandava giornali e testi a stampa in quel di Tilsit (oggi Sovetsk, oblast’ russo di Kaliningrad). Proseguì la sua opera a momenti alterni. Significa che quando non consegnava materiale indicato come illegale dalle autorità russe, era perché si trovava in carcere. Nel 1895 lo condannarono addirittura a due anni di lavori forzati nel governatorato di Vologda. Gli andò bene, visto che sono documentati casi in cui la gendarmeria dello zar fucilò senza processo contrabbandieri di libri in altre zone della Lituania.

Graziato a seguito dell’incoronazione dello zar Nicola II e dell’imperatrice Aleksandra Fëdorovna Romanova (1896), Vincas Juška visse sotto sorveglianza a Riga. Nonostante l’occhio vigile delle guardie, continuò a consegnare libri alla gente lituana della città. Nel 1905 prese parte alla rivoluzione russa. Si distinse per la diffusione di materiale socialdemocratico e per discorsi antibellici. Questa volta per evitare l’arresto che sentiva imminente, Juška fuggì negli Stati Uniti d’America. Oltreoceano lavorò in una miniera di carbone, salvo poi tornare nella sua Lituania nel 1924. Morì nel 1939 nella più assoluta umiltà, prima che la Repubblica di Lituania ricadesse sotto i russi, nella loro veste sovietica.
A conclusione, intendo rimarcare l’importanza che i lituani danno a questo fenomeno storico. Forse il knygnešiai più famoso di tutti fu Jurgis Bielinis, comunemente noto come il “re dei contrabbandieri” lituani. Vilnius celebra la sua data di nascita, il 16 marzo, come festa nazionale.




