Almanacco del 1° dicembre, anno 1925: si firma il patto di Locarno. Un accordo difficile da raggiungere ma cui “spirito” rinvigorirà l’Europa e la costruzione futura dei suoi orizzonti. A firmare il patto furono il ministro degli esteri tedesco, Gustav Stresemann, e i diplomatici inglese e francese, Chamberlain e Briand. In realtà con il patto di Locarno si indicano ben 7 trattati bilaterali tra le varie nazioni, in puro spirito ottocentesco. Ai presenti alla conferenza, inoltre, venne successivamente assegnato il Nobel per la Pace.

Il trattato di Versailles era una delle paci imposte dai vincitori della prima guerra mondiale a una delle nazioni sconfitte, in questo caso la Germania imperiale. Al termine di quell’imponente conflitto era necessario ristabilire la pace in tutta l’Europa, ma secondo quali principi e interessi stilare i trattai fu oggetto di discussione.
Tra principi wilsoniani e interessi delle nazioni europee vincitrici, il trattato di Versailles pesò inesorabilmente come una sconfitta diplomatica sulla neonata Repubblica di Weimar. Tra arbitraria applicazione del concetto di nazionalità e squilibri economici il sistema costruito alla conferenza di Parigi al temine della guerra iniziò a vacillare. Gli anni ’20 del XX secolo videro quindi diversi tentativi di elaborare aggiustamenti ai trattati di pace, trai quali si inserisce la conferenza di Locarno.

Firmarono il trattato principale: Germania, Francia, Belgio, Gran Bretagna e Italia, che prevedeva il riconoscimento dei confini e l’impegno a non valicarli con intenti bellicistici. In seguito alla crisi tra Francia e Germania nel 1923, il trattato prevedeva anche la smilitarizzazione della sponda est del Reno. Si imponeva l’obbligo di ricorrere all’arbitrato in caso di controversie. Negli accordi venivano specificate le dinamiche procedurali dell’arbitrato, ovvero la prassi a cui affidarsi.
A fare da garanti al patto furono l’Italia e la Gran Bretagna, le quali si impegnavano a intervenire al fianco della nazione attaccata. La giovane repubblica tedesca concluse anche i trattati con la Polonia e la Cecoslovacchia circa il ricorso all’arbitrato in caso di divergenze.

Il patto di Locarno entrò in vigore l’anno successivo rispetto la firma dell’1 dicembre 1925: la ratifica risale infatti al 1926. Sancì l’avvio di un breve periodo di distensione e permise alla Germania di entrare a far parte della Società delle Nazioni, da cui fuoriuscì un decennio dopo. Lo spirito di Locarno sembrò rappresentare una svolta: metteva fine alle ataviche ostilità tra Francia e Germania e affidava alla mediazione la risoluzione di questioni internazionali. Un simile ruolo affidato alla mediazione pose le basi per il successivo patto Briand-Kellogg in cui si ripudiava il ricorso alla guerra.




