Almanacco del 24 novembre, anno 1947: la Camera dei Rappresentati degli Stati Uniti d’America approva la citazione di oltraggio del Congresso contro i cosiddetti Hollywood Ten. La Guerra fredda imperversa e gli USA, principali protagonisti insieme all’URSS, non si fanno mancare dei fatti eclatanti come quello che vi racconteremo oggi. Ci concentreremo principalmente sui seguenti due quesiti: chi erano gli Hollywood Ten? Cosa c’entrava il cinema con il “terrore rosso” e i tanto instabili equilibri geopolitici?

Partiamo dalla prima domanda e facciamo subito una necessaria premessa. Molto più di quanto lo è oggi, il mondo del cinema dell’epoca rivestiva un ruolo di grandissima importanza per quanto concerne l’influenza sulle masse. Immaginate un mondo dove le televisioni ancora non esistono, i telefoni non sono nella mente di nessuno e la comunicazione passa principalmente attraverso il mondo del cinema. Bene, avrete capito che predominanza avesse Hollywood all’epoca.
Quale era il problema quindi? Chiaramente difficile era gestire i moti favorevoli al socialismo e gli attori che ammiccavano a tale corrente politica. Difficile sì, ma non incensurabile. E infatti la censura fu la risposta che il governo americano adottò. La Hollywood blacklist fu la più grande, e se volete ingiusta, forma di censura dell’industria cinematografia postbellica. Ci finì dentro chiunque: attori, sceneggiatori, registi, musicisti e gli artisti più vari. Ma perché?

Anche in questo caso i motivi erano plurimi e disparati, ma il leitmotiv era unico e chiaro: chi nutriva simpatie di qualsiasi genere per il comunismo o comunque collaborasse con esso, era ostracizzato. Per dirla in parole povere, se stavi simpatico ai comunisti, o viceversa, non lavoravi di sicuro ad Hollywood, o meglio, non ti facevano lavorare ad Hollywood…
Tutta la vicenda nasce nei giorni di novembre del 1947, quando compare la famosa lista dei già citati Hollywood Ten. Dieci sceneggiatori e registi schedati e ostracizzati perché simpatizzanti per il comunismo. Tre anni dopo i nomi erano più che decuplicati, divenendo ben 151. Quanto durò il poco simpatico siparietto e gioco dei dispetti fra superpotenze? Una data di morte altrettanto precisa come quella di nascita non c’è, ma il 1960 è un anno importante.

Il nome da tenere a mente è quello di Dalton Trumbo (in foto qui sopra), ex membro del Partito Comunista Americano, nonché membro degli Hoolywood Ten, che nel 1960 tornò nei titoli di testa come sceneggiatore. Il suo film Exodus, in maniera abbastanza evocativa, rappresentò l’uscita dall’oblio della censura dei comunisti, come in un esodo, appunto. Non tutti i simpatizzanti comunisti ricevettero lo stesso trattamento però e, sebbene non esistesse più una lista ufficiale scritta, molti artisti rimasero censurati ancora per lunghi anni. Anche questa odiosa forma di censura dell’arte cadrà, insieme a molte altre, con la caduta del Muro di Berlino, ma questa è un’altra storia.




