Storia Che Passione
Accadde oggi: 27 settembre

Accadde oggi: 27 settembre

Almanacco del 27 settembre, anno 1590: all’età di 69 anni, muore papa Urbano VII, al secolo Giovanni Battista Castagna. L’unica ragione per cui la storiografia ricorda questo personaggio tardocinquecentesco, riguarda l’eccezionalità del suo pontificato. Esatto, visto che quello di Urbano VII fu il papato più breve della storia della Chiesa cattolica: durato la bellezza di 12 giorni.

Accadde oggi: 27 settembre

Giambattista Castagna era nato a Roma nel 1521, figlio di Cosimo Castagna, nobile genovese, e di Costanza Ricci Giacobazzi, appartenente a un casato romano di tradizione ecclesiastica, imparentato con i cardinali Domenico e Cristoforo Giacobazzi. Era destinato a diventare un ecclesiastico di rilievo. Studiò diritto civile e canonico a Perugia e a Padova, conseguendo la laurea in utroque iure, e perfezionò poi la sua preparazione a Bologna, dove ottenne il dottorato.

Ben presto entrò al servizio della Curia romana, dove si distinse come avvocato concistoriale e referendario della Segnatura Apostolica sotto papa Giulio III. Grazie alla protezione del cardinale Girolamo Veralli, di cui divenne datario durante la legazione in Francia, Castagna intraprese anche la carriera diplomatica. Nel 1553 ricevette l’ordinazione sacerdotale e, consacrato arcivescovo di Rossano, fu inviato come nunzio nelle principali corti europee.

L’incarico più importante fu la nunziatura in Spagna, che ricoprì a lungo, fino al 1572. Qui consolidò i rapporti con la monarchia cattolica di Filippo II, del quale battezzò personalmente la figlia, l’infanta Isabella Clara Eugenia. L’esperienza spagnola gli permise di guadagnare il sostegno di una delle potenze decisive negli equilibri della Chiesa post-tridentina. Rientrato a Roma, la sua carriera curiale proseguì senza intoppi. Nel 1583 lo si creò cardinale presbitero di San Marcello da Gregorio XIII, legato pontificio a Bologna, e nel 1586 Sisto V lo nominò inquisitore generale del Sant’Uffizio.

27 settembre medaglia Urbano VII

Alla morte di Sisto V, nel 1590, il collegio cardinalizio era formato da 67 membri, di cui 54 parteciparono al conclave aperto il 7 settembre. Le divisioni tra le grandi fazioni – quella filospagnola e quella legata ai clan romani – portarono a un compromesso. La scelta di un uomo di Curia esperto, stimato per le sue doti diplomatiche, e considerato figura gradita a Filippo II.

Il 15 settembre, il conclave elesse Giambattista Castagna papa con il nome di Urbano VII. Nelle intenzioni dei cardinali e nei suoi stessi programmi, il nuovo pontefice si proponeva come fedele interprete dei decreti del Concilio di Trento e continuatore della politica restauratrice di Sisto V, ma con uno stile meno accentratore.

27 settembre tomba di papa Urbano VII

Il destino, tuttavia, gli riservò un epilogo inatteso. Pochi giorni dopo l’elezione, il 18 settembre, Urbano contrasse la malaria, malattia endemica a Roma. Le sue condizioni peggiorarono rapidamente, e la sera del 27 settembre morì, senza aver ricevuto l’incoronazione solenne. Con soli 12 giorni di pontificato, la sua esperienza rimane la più breve di tutta la storia papale.

Lo seppellirono provvisoriamente in San Pietro. L’erudito Pompeo Ugonio accettò di pronunciare un’orazione funebre. Nel 1606, traslarono le sue spoglie nella chiesa di Santa Maria sopra Minerva, luogo a lui caro, dove ancora oggi riposano. Urbano VII non ebbe il tempo di imprimere alcun segno diretto alla storia della Chiesa, ma il suo profilo di ecclesiastico raffinato, giurista esperto e diplomatico capace riflette bene il volto della Curia romana della seconda metà del Cinquecento. La sua vicenda è ricordata non solo per la fugacità del suo pontificato, ma anche come simbolo della precarietà dei destini umani, persino al culmine del potere spirituale e politico.