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Foto del giorno: divertirsi nella Bruxelles del 1945

Foto del giorno: divertirsi nella Bruxelles del 1945

Fotografia di George Silk, Bruxelles, Belgio, 1945. La forza della fotografia è quella di condurci, mente e corpo, all’interno dei più disparati scenari che il nostro mondo possa offrire. Ed è possibile farlo viaggiando nel tempo. Quindi grazie a questa arte – poiché la considero come tale, un’arte – possiamo rivivere l’adrenalina di un evento sportivo epocale, il dramma di un fronte di guerra, la spensieratezza di una festa d’altri tempi. Ed è quanto accadde con il fotografo George Silk, al servizio della testata Life magazine, che nel 1945 si recò in un locale notturno della Bruxelles liberata per documentare in immagine il divertimento della gente del posto durante una festa a dir poco particolare, decisamente esotica.

Foto del giorno: divertirsi nella Bruxelles del 1945

Prima di dare qualche ulteriore nozione, tanto storica quanto prettamente fotografica, è bene sottolineare un punto focale del discorso. La fotografia di George Silk, scattata in un anno centrale della storia novecentesca, racconta molto più di uno spettacolo bizzarro in un nightclub. Già, perché è una finestra aperta su un’Europa che cerca di tornare a respirare dopo la tragedia della guerra. E non è poco.

Bruxelles pitoni

Appunto, grazie a Silk ci caliamo in quel contesto, e ci sentiamo circondati da persone che dopo l’orrore dell’occupazione tedesca hanno la sola intenzione di spassarsela. Precisamente ci troviamo in un locale chiamato La Parisienne, pochi mesi dopo la liberazione del Belgio dall’occupazione nazionalsocialista. Il Paese era stato invaso nel maggio del 1940 e aveva vissuto quattro anni di repressione, privazioni e paura. La liberazione, avvenuta tra la fine del 1944 e l’inizio del 1945 grazie all’avanzata alleata, portò con sé un misto di sollievo e spaesamento. Le città erano stremate, ma la voglia di ricominciare era fortissima.

Bruxelles abitanti spettacolo notturno

In questo clima, i locali notturni e i cabaret tornarono a essere luoghi centrali di socialità. Non erano solo spazi di svago, ma rappresentavano una vera e propria valvola di sfogo collettiva. La Parisienne era uno di questi luoghi, rinomato per i suoi spettacoli e per l’audacia dei numeri proposti.

Ritengo sia doveroso presentarvi i protagonisti di questo scatto. Al centro della scena vediamo Aicha, danzatrice orientaleggiante, che si esibisce avvolta da un grande pitone. La performer, insieme al compagno Hamid, proponeva numeri circensi che fondevano danza, sensualità ed esotismo, elementi molto in voga nell’immaginario dell’epoca. Lo spettacolo dei serpenti non era una semplice attrazione da cabaret, ma un numero capace di evocare mondi lontani, misteriosi e affascinanti, incarnando quel desiderio di evasione che il pubblico europeo cercava con insistenza nel dopoguerra.

Bruxelles locale notturno 1945

Gli spettatori, molti dei quali militari alleati e civili, osservano la scena con espressioni che spaziano dal divertito al sorpreso. L’uomo in uniforme al centro, leggermente chino in avanti, sembra quasi partecipe dell’azione, come se fosse pronto a toccare con mano l’animale. Accanto a lui, una donna elegante sorride, segno di un intrattenimento che funziona, capace di stemperare tensioni e di regalare una parentesi di leggerezza.

La rivista Life pubblicò queste fotografie nel numero del 26 marzo 1945. Qui di seguito la didascalia integrale che accompagnò gli scatti:

“Per gli standard di New York e Parigi, la maggior parte dei locali notturni di Bruxelles sono squallidi. C’è poco fascino e nessun arredamento elegante. Dopo le 22:00 l’unica luce è quella delle lampade a olio e a mezzanotte, quando i civili devono essere a casa, i locali notturni sono vuoti. Eppure, fanno buoni affari perché i belgi liberati sono in vena di festeggiare, così come i soldati stanchi – britannici, canadesi e polacchi – che vi si recano in licenza. Ci sono champagne, ragazze amichevoli e musicisti che cercano di suonare con impegno lo swing americano”.