Nicola ComerciIstantanea della rete Mediaset, studi Fininvest, 26 gennaio 1994. Il Cavaliere Silvio Berlusconi annuncia la sua discesa in campo. Sarà una nuova alba per la politica italiana, l’ultimo gradino dopo quella discesa iniziata con l’operazione Mani Pulite. Tanti saranno i cambiamenti nella politica nazionale e Berlusconi sarà latore della maggior parte di questi.
L’istantanea – come anche l’intero filmato n.d.r. – sono ormai fissi nella storia. Parlare della discesa in campo senza riportare il contesto precedente sarebbe però abbastanza superficiale. Il processo lungo e travagliato che porterà Silvio Berlusconi alla Presidenza della Repubblica italiana (perché quelle elezioni le vincerà, per molti inaspettatamente) iniziava due anni prima.
Il 17 febbraio 1992, con l’arresto di Mario Chiesa, quello che Craxi definì un “semplice mariuolo“, si scatenavano i primi fulmini di una tempesta distruttiva. Era infatti l’incipit dell’operazione Mani Pulite, processo che incriminò gran parte della classe dirigente italiana di quel tempo. La caduta del Muro di Berlino appena 3 anni prima e l’implosione dell’URSS erano altri ingredienti da aggiungere al calderone.
La concomitanza di tutti questi eventi portò dunque, nei primi anni ’90, ad una forte disaffezione per il politico. Silvio Berlusconi, imprenditore televisivo e uomo di televisione, conosceva benissimo i desiderata della gente. Ecco allora che iniziò il processo di costruzione della sua immagine: non si dichiarò mai un politico ma sempre un imprenditore prestato alla politica. Non mancò nemmeno di rimarcare che il funzionamento della politica neppure gli piaceva.
Lo spot in questione è però un lampo di genio, misto di abilità retorica e sfruttamento di strumenti professionali. Berlusconi appare perfettamente vestito, con completo impeccabile e cravatta al posto giusto. Sorridente dietro una scrivania, ricreò un clima familiare, come se fosse direttamente nella casa di ognuno dei suoi auditori. Il tocco definitivo lo aggiungono poi le foto di famiglia alle sue spalle, che si scoprirà solo in seguito non essere originali.
“L’Italia è il paese che amo. Qui ho le mie radici, le mie speranze, i miei orizzonti.” La frase di apertura laconica e rassicurante diverrà storia. Quelle elezioni, le sue prime, le vincerà insieme alla coalizione composta con Lega Nord, MSI, Centro Cristiano Democratico e Unione di Centro.
Alessandro Marinucci
