Almanacco dell’11 giugno, anno 1509: si celebrano le nozze tra Enrico VIII e l’infanta Caterina d’Aragona. Dopo lunghe trattative l’alleanza tra le due monarchie si suggellava. Il matrimonio tra i due fu fruttuoso ma nessuno dei bambini nati dal matrimonio sopravvisse, fatta eccezione per la principessa Maria. Il vincolo nuziale, come è noto, non durò a lungo e il suo annullamento diede origine allo scisma anglicano.

All’età di tre anni, Caterina, l’infanta della dinastia dei Trastamara e d’Aragona conosceva già il nome del suo futuro sposo: Arturo, principe ereditario d’Inghilterra. Il matrimonio si celebrò nel 1501 ed ebbe luogo nella vecchia cattedrale di San Paolo. Arturo riferì di essere immensamente felice nel vedere il volto della sua sposa, e promise di essere un marito fedele.
Dopo il matrimonio i due si recarono in Galles ma qui si ammalarono di febbre miliare: ne morì il principe. Vedova, sarebbe dovuta tornare in Spagna ma Enrico VII fece di tutto per non perdere la dote della principessa. La soluzione era quella di far convolare a nozze Caterina, con il secondogenito e ormai erede del trono, Enrico.

Il valore sul mercato matrimoniale di Caterina diminuì ulteriormente alla morte della madre, che aveva destinato come sua erede Giovanna considerata instabile. Ferdinando suo padre tardava invece nel saldare la dote della figlia mandata in terra straniera. Ragion per cui Enrico VII tardava la celebrazione delle nozze e praticamente l’infanta visse in stato di prigionia dorata.
Oltre al problema della dote ve n’era un secondo. Serviva una dispensa papale per celebrare il matrimonio tra il principe Enrico e la sua ex-cognata. Il diritto canonico impediva di sposare la moglie del fratello. Caterina giurò però di non aver consumato il matrimonio con Arturo e sempre secondo il diritto canonico ciò rendeva di fatto nulla l’unione. Da Roma arrivò il via libera.

Il giovane Enrico VIII e Caterina d’Aragona si sposarono così l’11 giugno 1509, ben sette anni dopo dal suo primo matrimonio alla tenera età di sedici anni. Al rito privato in Greenwich seguì l’incoronazione il 24 giugno di quell’anno.