A distanza di anni ancora ci si interroga su cosa successe realmente la notte in cui il Titanic affondò. O meglio: su come si concretizzarono le dinamiche dell’affondamento, perché che il Titanic colò a picco è un dato di fatto. Ma adesso arriva una nuova ricostruzione digitale a fornire qualche risposta, ricostruzione realizzata nell’ambito di un nuovo documentario.
Perché il Titanic affondò?

Della storia dell’affondamento del Titanic abbiamo già parlato in precedenza. Adesso il documentario dal titolo “Titanic: The Digital Resurrection” fornisce qualche nuovo suggerimento su cosa accadde quella notte. Il National Geographic ha spiegato che, grazie all’accesso a una tecnologia di scansione subacquea innovativa, fra cui anche 715mila immagini catturate digitalmente, è stato possibile creare un modello digitale del naufragio, assai dettagliato.
Anzi: questo è il modello più preciso mai creato finora, un gemello digitale in scala 1:1 preciso fino al minimo rivetto. Il modello ha permesso di svelare come la nave, lunga 270 metri, sia rimasta dilaniata dopo aver urtato un iceberg. E questo nonostante fosse soprannominata “l’inaffondabile”.
Sappiamo che il Titanic iniziò il suo viaggio inaugurale salpando da Southampton, nel Regno Unito, il 10 aprile 1912. A bordo c’erano 2.240 persone, fra passeggeri e membri dell’equipaggio. Diretta a New York, quattro giorni dopo la partenza, la nave urtò un iceberg.

Il capitano tentò di virare a sinistrare, ma non riuscì a evitare l’iceberg. Questi strisciò lungo il lato destro della nave, finendo col perforare il Titanic. Così la nave affondò sul fondo dell’Oceano Atlantico, causando la morte di più di 1.500 persone.
Ancora adesso il Titanic giace sul fondo dell’oceano, a circa 3.800 metri di profondità. Nel 2022, poi, la società di mappatura subacquea Magellan, aveva creato un modello digitale 3D del relitto, sfruttando diverse immagini sonar. Grazie all’ausilio dell’Atlantic Productions, poi, ecco che le due aziende hanno creato un documentario con la ricostruzione digitale di quanto accaduto.
Nel documentario i ricercatori hanno sfruttato la ricostruzione digitale per approfondire le nostre conoscenze in merito a questo disastro. La ricostruzione di frammenti dello scafo ha rivelato che la nave si sarebbe lacerata violentemente e non spaccata nettamente in due.

Inoltre hanno anche trovato una valvola del vapore in posizione aperta, il che conferma i resoconti dei sopravvissuti secondo i quali gli ingegneri continuarono a lavorare durante l’affondamento, sacrificando la loro vita nel tentativo di mantenere attiva la corrente elettrica in modo che i segnali di soccorso potessero continuare a essere trasmessi.
Il team ha anche esaminato centinaia di oggetti personali presenti fra i rottami. Fra di essi figuravano orologi da tasca, borse e un ciondolo a forma di dente di squalo. E no, la collana di diamanti blu “Cuore dell’Oceano” non c’era perché era un’invenzione fittizia creata da James Cameron per il film Titanic.